GUARIGIONE DELLE VERRUCHE
“Chi ha delle verruche, un giorno sarà ricco” così annuncia un proverbio etiope, forse perché le verruche colpiscono soprattutto chi usa le dita in lavori manuali esponendolo spesso al contatto con la sporcizia che gli insudicia più facilmente le mani.
La verruca può esprimere il senso di vergogna e di imbarazzo per il contatto fisico con sostanze infette o contaminate, ma anche in maniera metaforica una relazione psichica con situazioni indecenti o immorali.
La verruca può essere dunque l'espressione di questa situazione conflittuale che si focalizza a livello cutaneo finchè è in corso, ma che può essere risolta e superata modificando i propri paradigmi; ed in questo caso si trasforma come ricchezza, per una esperienza superata che fa evolvere la propria strategia di vita.
In questo senso la trasmissione delle verruche che molte delle tecniche proposte illustrano, non è da vedere come un contagio malevolo, ma come un richiamarsi, un riconoscersi solidale rispetto a luoghi comuni di conflitto della personalità.
Nei miti norvegesi Idunna era la guardiana delle “ Mele dell’immortalità” che manteneva giovani gli dei. Il melo era un albero sacro ai Druidi. Si dice che tagliando una mela in tre pezzi e strofinando il taglio laterale su una verruca dicendo : “fuori dalla verruca, dentro la mela” e seppellendone i pezzi, la verruca sparirà così come la mela si sarà decomposta.Nel trattare le verruche bisogna applicare studio e attenzione; “ se le verruche non danno fastidio si può non intervenire,dato che la gran parte guarisce spontaneamente in qualche mese. Se invece danno fastidio, o se l’interessato non vuole aspettare, bisogna scegliere fra almeno dieci trattamenti diversi ; io uso per abitudine due o tre sistemi ma non conosco a fondo né i meriti né i demeriti degli altri”.
DEFINIZIONE DI VERRUCA.
Le verruche sono lesioni della cute che si trovano facilmente sulla pelle dei bambini, dei ragazzi o dei giovani adulti. La causa e' un virus (della famiglia dei papovavirus umani) che provoca un' infezione cronica della pelle e che si manifesta con noduli, papule o zone della cute con elevata presenza di cheratina (una proteina presente nei capelli, nei peli e nelle unghie). Per evitarle bisogna seguire alcune regole di igiene; per combatterle si puo' ricorrere anche ad alcuni rimedi naturali.
Le verruche sono piccoli tumori cutanei di origine virale. Molto diffuse, possono assumere diverse forme e interessare le sedi più diverse.
Si distinguono le verruche volgari (sporgenti), piane (con una superficie relativamente liscia), plantari, genitali, ecc. Come qualsiasi dermatosi virale, le verruche sono contagiose per semplice contatto, ma il grado di contagiosità dipende dal tipo di virus, dalla localizzazione e dallo stato immunitario del soggetto. In certi casi tendono a proliferare per auto-inoculo (trasporto del virus da un punto all'altro quando la persona si rade o si gratta ecc.). Le verruche spariscono spontaneamente, ma talvolta solo dopo alcuni anni. Le recidive sono peraltro frequenti, in particolare nelle persone immunodepresse.
Nella medicina tradizionale, il trattamento delle verruche implica l'applicazione topica di un apposito prodotto (acido salicilico, tretinoide ecc.), la distruzione mediante crioterapia (neve carbonica, azoto liquido) o elettrocoagulazione con laser ad anidride carbonica.
Molto meglio l’omeopatia, o la fitoterapia, si può usare per il rimedio classico, chiamato Thuja. Molte volte, ancora, si può utilizzare la tintura madre che va applicata due volte al giorno, evitando però, la zona della pelle sana.
Se il problema interessa la pianta del piede, invece, si può provare con la Ant Crud 5 CH, un rimedio che va bene pure nel caso di verruche piatte sulle mani. Per quelle a cavolfiore, invece, che causano prurito e sanguinano, si può tentare con Nitric acid 5 CH. Per quelle sul viso e sui polpastrelli, invece, la soluzione potrebbe essere Causticum 5 CH. Il rimedio prescelto, comunque, va scelto ogni dodici ore, per ventuno giorni.
Se si vogliono utilizzare gli oli essenziali, va bene il limone, il timo rosso o il tea tree. In questo caso, bisogna mettere qualche goccia di olio essenziale, su un batuffolo di cotone umido e applicarlo direttamente sulla verruca. La zona, quindi, va coperta con un cerotto resistente all’acqua, da cambiare quotidianamente. Dopo circa cinque ore, la pelle intorno alla verruca, diventerà molto morbida e chiara e il punto centrale scuro, si potrà rimuovere con cautela scegliendo un ago sterilizzato, in olio di tea tree. Dopo aver rimosso la radice nera, bisogna applicare l’olio di calendula, che si trova in erboristeria, arricchito di vitamina E. Quest’ultimo va applicato per due tre volte al giorno, per un mese, fino alla completa guarigione.
TRANSFERT PRODIGIOSO SU CORPI INERTI
In questo capitolo vengono illustrati alcuni classici modi di eliminazione delle verruche; il procedimento fondamentale consiste in due operazioni distinte ed indispensabili: la prima il transfert consiste nel mettere in rapporto simpatetico la verruca con un materiale che sia le sia simile o somigliante, la seconda nell’operazione di rimozione con l’allontanamento dell’oggetto concordato, ottenuta gettandolo o facendolo cadere in un luogo opportuno.
-
Un primo metodo consiste nel segnare la verruca per mezzo di una pietra o di un sasso arrotondato facendovi una croce sopra.
-
Alternativamente sempre con un sasso si contano le verruche, quindi in un sacchetto si mettono lo stesso numero di sassolini, quindi lo si sotterra.
-
Oppure si mettono i sassolini in una borsetta o in un sacchettino tali che possano attirare l’interesse di qualche passante, quindi li si abbandona in un luogo frequentato, chiunque lo raccoglierà, attrarrà le verruche liberando l’attuale possessore.
L’ultima azione si avvale di un ulteriore potere quello cosiddetto del contagio, che è una facoltà rinforzante le prime due.
TRANSFERT PER MEZZO DEL SALE.
Il valore simbolico e terapeutico del sale è sempre stato affermato, ma anche le sue doti sovrannaturali di protezione contro le cattive influenze di spiriti malvagi a cui si attribuivano numerose malattie.
Si prendono 9 grani di sale (il numero 9 ha un carattere magico, o di incremento delle proprietà) e li si getta in un cartoccio come immondizia in mezzo alla strada, a chi spazzerà o raccoglierà i rifiuti saranno trasmesse le verruche.
Un altro metodo consiste nel gettare in un forno o in un camino ben caldi il sale (il numero dei grani dovrà essere uguale a quello delle verruche) contaminato dalle verruche e allontanarsi prima di poter udire il crepitio del sale che fonde per il calore.
IL TRANFERT SECONDO GLI ANTICHI CULTI NATURALISTI.
Alcune acque o fonti considerate sante o miracolose (Titolo: Guida alle acque sante d'Europa
Autori: Scalise M. Gabriella, Dalla Via Gudrun Curato da: Longato M. Editore: MEB) hanno anche la capacità di fare andare via le verruche.
Ecco alcuni usi:
-
Bisogna approfittare del suono a morto delle campane per immergere in quel momento, la mano con le verruche in acqua corrente, in una fontana, in un ruscello ecc. in questo modo le verruche vengono ricevute in eredità dal defunto, che certo non se ne potrà lamentare.
-
Oppure prima del levare dl sole bisogna immergere la mano con le verruche in acqua corrente, in questo modo il sole sorgendo, con la sua forza rimuoverà completamente le verruche indebolite dal contatto con l’acqua che scorrendo purifica e porta via.
-
Un altro modo consiste nell’immergere le estremità con le verruche nell’acquasantiera di una chiesa in cui ci si reca per la prima volta dicendo “Tins! Volà po l’ei qui vinret après mi!”, quindi ci si allontana senza assolutamente girarsi; il primo che passerà nello steso luogo richiamerà le verruche.
-
Anche la Luna ha un suo particolare influsso, infatti con la luna piena, si deve schiacciare un pisello su ogni verruca che si possiede, quindi si ripongono i semi in un fazzoletto e si getta il tutto il più lontano possibile dietro la schiena.
-
Altri suggeriscono di strofinare le verruche con della sabbia mentre si guarda, nel periodo del primo quarto, la luna crescente.
-
Infine un altro metodo consiste nel segnare con l’indice la verruca e mentre si guarda la luna (sempre in fase di crescita) si recita la seguente formula:
“Salud, loar gan
Kass ar re-man
Gan ez ai han”
Che tradotta significa, salve o luna piena, porta con te queste (verruche), lontano da qui.
INSEMINAZIONE E TRANSFERT CON SEMI O FRUTTI.
-
Prendi tanti piselli quante sono le verruche, mettili in un panno che legherai con una cordicella in modo che non possano uscire, quindi interralo; nella misura in cui i semi si decomporranno, così scompariranno anche le tue verruche.
-
Un’altra usanza consiste nel prendere 9 piselli qualunque sia il numero delle verruche , strofinarli sulle stesse e poi interrarli in luogo di grande passaggio; anche in questo caso si avrà un trasferimento dal contagiato ad un altro malcapitato.
-
Oppure si mettono i semi in un sacchetto che verrà gettato durante la sepoltura di un defunto, il transfert in questo caso sarà meno penoso.
-
Vi è poi la possibilità di bruciare l’involucro contenente i piselli, o i semi contaminati, anche in questo caso in modo simpatetico si distruggeranno anche le verruche.
-
Vi è poi un’usanza molto diffusa di gettare i piselli venuti a contatto con le verruche in un pozzo, anche in questo caso la distruzione dell’uno coinvolge anche l’altro, con la variante però che chi eventualmente si avvicinasse al pozzo può essere la vittima della trasmissione delle verruche.
Al posto dei piselli possono essere usati anche, fagioli, fave, lenticchie, semi di orzo, di miglio, di avena, nodi fatti con la paglia dei vari cereali, che debbono essere interrati, bruciati o dispersi.
TRANSFER CON LE MELE O LA ZUCCA.
Si deve prendere una mela, tagliarla in due metà e quindi strofinare la parte intaccata dalle verruche con una certa pressione finché la mela non si scalderà per la frizione, quindi si riuniscono le due metà e le si pongono in un luogo chiuso; quando inizieranno a decomporre anche le verruche cominceranno scomparire.
Varianti sono strofinare le due metà della mela con del sale fino sulle verruche finchè non resta la buccia della mela.
Oppure strofinare nove volte ogni verruca con una mela divisa in nove spicchi facendo delle croci sulle verruche, quindi si riuniscono le fette di mela e le si getta sul tetta della propria casa.
In altri casi si può seppellire la mela o gettarla nel letamaio affinché si decomponga.
LA MAGIA TERAPEUTICA.
Nel campo della magia terapeutica un rito conosciuto come “nganda li puorri” era un incantesimo efficace nel medioevo per la cura delle verruche. Il rito si compiva per fasi successive in cinque giorni.
Il primo giorno la guaritrice conduceva il paziente affetto da verruche fin sulla riva del fiume. La strada era scoscesa: una distanza di circa tre chilometri che andava percorsa a piedi. Qui la guaritrice faceva immergere le parti affette nell’acqua corrente mentre essa raccoglieva dai campi un numero sufficiente di steli di grano. Compiuto ciò, il paziente si disponeva presso la guaritrice che di uno stelo staccava un nodino e, tenendolo nelle dita della mano dx, con esso faceva il segno della Croce, toccandosi il petto, la fronte e gli omeri ed invocando Padre, Figlio e Spirito Santo. Quindi strofinava il nodino su un porro ed alla sua domanda “taglio?” il paziente era tenuto a rispondere : “porro”. Un secondo nodino accompagnava il segno della Croce per essere poi strofinato su altra verruca, ed ancora a “taglio?”, il paziente rispondeva “puorro”. L’intera operazione si ripeteva tante volte per quanto erano le verruche da cui era affetto il paziente. Infine tutti i nodini corrispondenti al numero delle verruche, che la guaritrice aveva accumulato e serbato nella mano sinistra, venivano dati al paziente perché li affidasse alla corrente del fiume. Ancora una volta il paziente era invitato ad immergersi e la guaritrice, sfiorando il pelo dell’acqua con la mano aperta disposta verticalmente effettuava ripetutamente il segno della Croce invocando di volta in volta :”in nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo”. Conclusa questa prima fase, il ritorno al paese andava effettuato mantenendosi rigorosamente sul ciglio della via percorso all’andata.
Il secondo giorno la guaritrice riceveva il paziente presso la propria abitazione e da piantine di grano staccava i nodini coi quali, singolarmente, si segnava della Croce prima di strofinarli sulle verruche e domandava “che taglio?” ed ottenendo in risposta “puorro”. Al termine, i nodini, tanti quanti le verruche, venivano avvolti in un pezzo di carta e consegnati al paziente il quale, senza rivolgere parola ad alcuno,doveva raggiungere un torrente, una fonte o comunque un rivolo d’acqua a cui affidarli, avendo poi l’accortezza di allontanarsi a ritroso, senza mai più avvicinarsi al luogo in cui i frammenti di stelo erano stati abbandonati alle acque. Il rito del secondo giorno andava invariabilmente ripetuto nel terzo, nel quarto e nel quinto successivi.
TERAPIE NATURALI
Sempre nell’ambito delle terapie cosiddette naturali altra metodica suggerita è quella di cospargere le verruche con latte di fico, latte di chelidonia o strofinarle con pomodori. Ed ancora olio essenziale di lavanda 4-5 volte al giorno, toccando con il contagocce sulle verruche senza invadere la parte sana, per 15 giorni. Non usare molto vicino alle mucose perché l’olio essenziale di lavanda è irritante sul tessuto normale.
Altro sistema è quello di bruciarle servendosi del sole con una lente di ingrandimento, con il fuoco della lente esattamente sulla verruca, quando il bruciore diventa insopportabile spostare la lente dalla verruca e rimetterla subito dopo. Quattro o cinque volte per due o tre giorni.
Perché il medico omeopatico raccomanda di non togliere le verruche fino a quando non diano più segni o sintomi di attività? Proprio perché le verruche rappresentano delle polle d’affioramento di sostanze tossiche solide che l’organismo non è in grado di neutralizzare digerendole.
Sono quindi, contemporaneamente segnali d’allarme, punti d’accumulo e valvola d’eliminazione ed il virus isolabile nella verruca è un agente che sopperisce all’inadeguatezza digestiva dell’ospite (parassitismo utile). Per la loro natura, in Medicina Omeopatica, le verruche sono considerate segno di tendenza al deposito tossico solido negli organi interni (sicosi) o, più semplicemente, di tendenza alla formazione di tumori, negli organi escretori in particolare.
La loro guarigione spontanea o a seguito di trattamento significativo (quindi non chirurgica o chimica topica) è segno di risoluzione del blocco d’eliminazione.
Spesso, la zona di comparsa della verruca, per le relazioni esterno interno note in Medicina Energetica (fare riferimento ai punti di agopuntura, ai meridiani, ai punti di Weihe…) fornisce anche una precisa indicazione dello squilibrio emozionale (psicologico) che è alla base del disturbo funzionale prima e successivamente organico. Ecco i motivi per i quali questa piccola lesione non va rimossa alla cieca ed intempestivamente allo stesso modo di come non va chiuso il piccolo foro della valvola della pentola a pressione.
La presenza di questa manifestazione acquista un carattere di particolare importanza in relazione alle caratteristiche costituzionali (psicotico, prevalenza carbonica, carbo fosforica) e risentirà quindi delle cure omeopatiche di terreno col simillimum.
FITOTERAPIA ED ERBORISTERIA
CHELIDONIA (Chelidoníùm maius; Papaveraceae): Lo studio della pianta risale ad Hanemann ma un'interpretazione moderna la si può ricavare dagli scritti dell'omeopata Hodiamont. Il succo acre, tossico, color arancio, viene applicato direttamente su verruche, tigna e calli per favorirne l'eliminazione, ma è bene che non venga a contatto con altre parti della cute si evidenziano tre differenti attività terapeutiche:
-
In dosi ponderali (Tintura Madre) corrosiva ad azione locale; citostatica e indirettamente adatta a distruggere porri o verruche (azione, questa, simile alla podofillina).
-
A causa degli effetti collaterali conseguenti alla inibizione replicativa cellulare appare decisamente preferibile la sua prescrizione in microdosi (3D, 4CH).
-
In somministrazione omeopatica, ovvero in alta diluzione e dinamizzazione l'azione sarà opposta a quella della Tintura Madre quindi risulterà elettiva per reattività midollare carente (questo aspetto compete elettivamente al nostro lavoro sull'immunologia)
EUFORBIA ELIOSCOPICA (o erba calenzuola): succo che cola dallo stelo tagliato: contro le verruche.
JUGLANS REGIA (Noce frutti): La corteccia dei rami giovani, schiacciata su cal]i, duroni, verruche può farli scomparire.
THUYA OCCIDENTALIS: abrasivo per papillomi, verruche, condilomi
ARGENTO COLLIDALE (Antibiotico alternativo, protegge dai parassiti): benefico l'uso rivolto alla cura di ferite abrasive o da taglio, verruche, piaghe aperte, melanomi, eczemi, acne, punture di zanzara e per quasi tutti i problemi della pelle.
TEA TREE OIL (Melaleuca alternifolia): elevata efficacia curativa dell'olio del tea tree è stata dimostrata nelle ricerche cliniche per gravi forme di acne vulgarís, artrite reumatoide, osteoartrite, stato immunitarlo deficitario (AlDS), herpes genitalis e zoster, come pure per verruche ed altre indicazioni pediatriche, infezioni vaginali, cistiti e paronichia.
ALLUME (Bisolfato di potassio e alluminio): applicato direttamente elimina le verruche.
BRUCEA (Brucea jávanica; Simarubaceae): I semi sgusciati e aperti vengono picchiettati su verruche ed altre escrescenze per stimolarne la rimozione.
CORTECCIA DI SPINCERVINO (Rhamnus catharijca; Rhamnaceae): Come unguento si rivela molto efficace contro verruche e affezioni cutanee.
RICINO (Ricinus Communis,- Euphorbiacee): trattamento eccellente in caso di disordini epatici, cisti, verruche ed altre escrescenze.
PODOFILLO (Podophyllum peltatum; Berberidaceae): Viene comunemente usato in caso di grave stipsi, e in applicazione topica per accelerare l'eliminazione di verruche veneree e di altro tipo.
ORTICA (Urtica urens; Urticaceae): il succo di ortica strofinato sulle verruche per 10-12 giorni è un valido metodo per eliminarle.
DROSERA (Drosera rotundifolta; Droseraceae): Il succo fresco applicato direttamente su verruche e calli ne favorisce la rímozione.
SANGUINARIA (Sanguinaria canadensis; Pápaveraceae): L'impiego esterno della tintura cura micosi, eczema, cancri, tumori ed altre affezioni cutanee. t un buon rimedio contro il piede d'atleta e le dermatití. L'unguento di sanguinaria, da solo o in combinazione con altre piante, cura le infiammazioni di origine venerea, tigna, eczema, scabbia e verruche.
AGLIO (Allium sativum Liliacea ): Il succo usato localmente diluito con olio di ricino per calli e verruche, duroni.
SANTOLINA (Santolina chamaecyparíssus, Asteraceae Compositae): Veniva utilizzata per allontanare le tarme dalla biancheria, come repellente per le zanzare, e come rimedio per punture di insetti, porri, croste cutanee e verruche.
FICO (Ficus carica Moracee): Contro verruche e calli: Tagliare rametti giovani e toccare verruche e calli, mattina e sera, con il succo latteo che ne fuoriesce. Il succo delle foglie ha le stesse proprietà.
LE VERRUCHE CON I FIORI DI BACH
WILD ROSE: Me ne sto spesso con le mani in mano, non riesco a mangiare nulla, non riesco più a lavorare, non riesco più ad essere contento di nulla. Ho ceduto le armi. Versando alcune gocce del fiore sulla zona cutanea corrispondente alla verruca, capita spesso che queste persone si sentano di colpo più sveglie. Questo è il segnale che si tratta di un paziente Wild Rose, anche se egli sostiene che lo stato di rassegnazione totale risale a molti anni prima. Tema della ricchezza e della povertà.
CRAB APPLE: Se non soddisfo le mie aspettative, mi sento sporco. Ho paura del contagio, delle infezioni. Talvolta mi lavo persino dieci volte al giorno. Sulla questione pulizia sono molto sensibile, è quasi una fobia. Mi sento sporco fisicamente. A volte ho la sensazione di essere sporco interiormente, soprattutto dopo essermi arrabbiato
BILLY GOAT PLUM (PLANCHONIA CAREYA): Accettazione del proprio corpo. Tanti considerano le verruche e le escrescenze veneree con grande repulsione ed orrore. Billy Goat Plum può essere il rimedio appropriato, se questo disgusto verso se stessi è una conseguenza del sesso stesso. Le secrezioni, il sudore o i fluidi corporei possono ripugnare ed in tanti casi la stessa sensazione può essere avvertita per il sesso stesso, impedendo di trame piacere, gioia o addirittura di parteciparvi. In questi casi l'imporsi di un atto sessuale, lascia alla persona la sensazione che il corpo sia sporco.
Il Budda della Medicina< Prec. | Succ. >L'IPERICO |
---|