GUARIGIONE DELLE VERRUCHE
“Chi ha delle verruche, un giorno sarà ricco” così annuncia un proverbio etiope, forse perché le verruche colpiscono soprattutto chi usa le dita in lavori manuali esponendolo spesso al contatto con la sporcizia che gli insudicia più facilmente le mani.
La verruca può esprimere il senso di vergogna e di imbarazzo per il contatto fisico con sostanze infette o contaminate, ma anche in maniera metaforica una relazione psichica con situazioni indecenti o immorali.
La verruca può essere dunque l'espressione di questa situazione conflittuale che si focalizza a livello cutaneo finchè è in corso, ma che può essere risolta e superata modificando i propri paradigmi; ed in questo caso si trasforma come ricchezza, per una esperienza superata che fa evolvere la propria strategia di vita.
In questo senso la trasmissione delle verruche che molte delle tecniche proposte illustrano, non è da vedere come un contagio malevolo, ma come un richiamarsi, un riconoscersi solidale rispetto a luoghi comuni di conflitto della personalità.
Nei miti norvegesi Idunna era la guardiana delle “ Mele dell’immortalità” che manteneva giovani gli dei. Il melo era un albero sacro ai Druidi. Si dice che tagliando una mela in tre pezzi e strofinando il taglio laterale su una verruca dicendo : “fuori dalla verruca, dentro la mela” e seppellendone i pezzi, la verruca sparirà così come la mela si sarà decomposta.Nel trattare le verruche bisogna applicare studio e attenzione; “ se le verruche non danno fastidio si può non intervenire,dato che la gran parte guarisce spontaneamente in qualche mese. Se invece danno fastidio, o se l’interessato non vuole aspettare, bisogna scegliere fra almeno dieci trattamenti diversi ; io uso per abitudine due o tre sistemi ma non conosco a fondo né i meriti né i demeriti degli altri”.