Infuso di fiori raccolti prima che siano maturi: gr. 25, acqua un litro. Infusione 20-30 minuti. Colare e bere a piccole dosi per volta da 2 a 4 bicchieri al giorno.
Vino: 30-40 grammi delle ceneri di ginestra messe in un sacchettino di tela, sospeso in un litro di vino bianco per 2-3 giorni. Dosi: 20-60 grammi prima dei tre pasti ordinari (3-5 cucchiai da minestra).
Estratto fluido: liquido rosso-bruno di sapore amarognolo, solubile in acqua e sciroppo, di odore che ricorda lo sciroppo di papavero. 1 grammo = 33 gocce. Dose: grammi 1-2 pro dose.
Tintura: estratto fluido ginestra gr. 20, alcool di 20°, grammi 80. A cucchiaini.
Estratto secco: 0,3-1 gr.
Sciroppo: estratto fluido ginestra gr. 5, sciroppo semplice gr. 95. Dosi: a cucchiai.
Il medico Gerolamo Cardano usava il decotto della radice nelle idropisie e malattie delle vie urinarie, per la sicurezza dell’azione diuretica. Plinio la definiva utile contro la sciatica e come diuretica. Il fatto è stato confermato dal Mattioli e dal dott. Chomel (1700). Ai suoi tempi si usavano le sommità dei rami, i fiori e i semi; con il sugo estratto dai rami teneri, alla dose di 30 grammi, si ottiene un vomitivo e un purgante insieme. Il dott. H. Leclerc racconta di aver conosciuto un vecchio, nei dintorni di Chamon-en-Vexin, che guariva molti malati con un suo vino, diuretico che, lo stesso dott. Leclerc usò per curare molti malati di cirrosi, cardio-renali. La formula è quella indicata dalla Signora Fouquet nel volume: Raccolta di rimedi facili e domestici, Venezia 1750. Se ne fecero varie edizioni, tradotta anche in italiano. La ricetta sull’idropisia a pag. 147, è questa: “Prendete un fascio di legno di ginestra verde, fatelo abbruciare in un luogo proprio ove non ci sia altra cenere, poi prendete questa cenere, setacciatela bene, ponendola in una pezza; legatela bene e infondetela in due boccali di vino bianco per lo spazio di ventiquattro ore. Date questo vino all’infermo quanto ne potrà bere, poi se ne vada a letto, e si copra bene, acciò possa sudare. Non ne avrà bevuto tre volte che sarà guarito. “Il dott. Itard ha scritto che il governo francese, prescrisse come specifico dell’idropisia, polvere di semi di ginestra nella dose di uno scrupolo (gr. 120) in 6 once (gr. 189) di vino bianco, mitigando l’effetto irritante, con un poco di olio di oliva. Gli edemi particolari e generali scomparivano sempre. Quindi, si usi la ginestra anche negli stati febbrili con complicate istruzioni o insufficienze del filtro renale.
Attenzione! La Ginestra è più potente della digitale e del mughetto, bisogna prenderla nelle sue dosi giuste, perché a dosi elevate provoca intossicazioni e sintomi di avvelenamento. Massimamente si stia vigili nella scelta di altri medicamenti che se non associabili, formerebbero nell’organismo sconcertanti reazioni.