I funghi, per loro natura, hanno la capacità di “digerire” tramite complessi processi enzimatici quanto ricavano da sostanze in decomposizione trasformando tali sostanze e rendendole nuovamente biodisponibili.
Essi costituiscono una sorta di connessione tra il mondo minerale inanimato ed il mondo vivente. Ogni tipo di fungo serve a funzioni specifiche, però possiamo affermare che generalmente tutti intervengono su:
1) Metabolismo glucidico e lipidico;
2) Chelazione di metalli pesanti;
3) Riequilibrio del Sistema Immunitario;
4) Intensa fissazione della radioattività
5) Antagonizzazione delle spinte anomale di crescita cellulare;
LINK: Per seguire giornalmente l'andamento della radioattività
Il fungo porcino divoratore della radioattività
La scoperta, fatta nell'ambito delle ricerche del dopo Cernobyl, ha evidenziato la predilezione di questo fungo per il cesio 137. Un rischio per l'alimentazione, ma una speranza per la decontaminazione dei terreni biologici, compreso quello umano.
Uno dei funghi più diffusi soprattutto in Italia, il 'porcino rosso' conterrebbe un pigmento che 'si nutre' di cesio 137, se la notizia non farà piacere agli amanti dei funghi, la scoperta di alcuni scienziati francesi servirà per 'decontaminare' i terreni radioattivi.
Dopo l'esplosione di Cernobyl, con la nube che passò su mezza Europa, Francia compresa, i funghi furono fra i principali prodotti finiti nel mirino dei misuratori di radioattività. Erano infatti, fra tutti i vegetali, quelli che più trattenevano il cesio 137.
Dopo 16 anni, la radioattività nei porcini bai resta stranamente elevata, anche se non a livelli rischiosi per l'uomo. Finora questa anomalia veniva spiegata con la grande capacità dei funghi di catturare, nel suolo, le sostanze radioattive che si trovano nelle materie organiche di cui si nutrono.
Ora, per la prima volta, un gruppo di chimici dell'università 'Louis-Pasteur' di Strasburgo, guidati dalla ricercatrice Anne-Marie Albrecht-Gary, ha identificato una molecola direttamente coinvolta nel processo di fissazione del cesio 137, il normadione A. Si tratta della stessa molecola che produce la colorazione tipica al cappello del fungo e che sarebbe una straordinaria divoratrice di cesio 137 che trova non solo nel terreno ma nell'atmosfera.
Funghi che mangiano la radioattività
Il pigmento, presente anche in tutti i funghi commestibili puo' venir utilizzato per eliminare le scorie radioattive infatti i funghi che possiedono questo pigmento sono capaci di accumulare alti livelli di sostanze radioattive in modo allosterico.
Questo vuol dire che non appena il Cesio ed il Norbadione si uniscono, il Norbadione cambia conformazione e lega rapidamente un'altra molecola di Cesio che può così venir accumulato.
La scoperta e' importante sia dal punto di vista ecologico sia medico; l’irradiazione non distrugge i funghi, li rende “solo” più patogeni
Questo è il momento quindi di ricordare che tra le prime allerte che devono circolate dopo le fuoriuscite da Fukushima, c'è quella di non mangiare funghi raccolti dopo la prima emissione di radiazioni nell’atmosfera
A Chernobyl, i primi segni di “vita” furono funghi nel reattore stesso, non nel suolo ad alcuni chilometri dall’esplosione, ma nel reattore stesso.
Ci sono luoghi intorno a Chernoby che alcuni dicono saranno inabitabili per 400.000 anni, ma i funghi ricchi di melanina prosperano. Allora potete sapete perché non sono gli uomini al vertice della catena alimentare, perchè sono i funghi ad avere l’ultima parola.
Melanina.. dunque chiediamoci: che cosa fa la melanina nel nostro corpo? Ci protegge dalla radiazione ultravioletta, quindi i particolari funghi che prosperano su materiali radioattivi saranno quelli molto, molto neri
In ogni caso, alcune forme di vita sono più in grado di affrontare la radioattività quindi l’area intorno a Chernobyl ora ha alcuni segni che dicono che potrà riaversi un ecosistema, sebbene ciò precluda la possibilità della esistenza umana.
Non è cosi semplice farsi una idea di quali rischi sono esattamente associati con le radiazioni, poiché molta della ricerca in tal senso è stata condotta in segreto, quando non nascosta volontariamente, a cominciare da Marie Curie per arrivare alle bombe di Hiroshima e Nagasaki e ancor oltre durante la Guerra Fredda ed ora nella infinita proliferazione di armi di distruzione di massa.
Tuttavia ci sono alcuni fatti precisi ed uno di questi è che l’elevata esposizione può portare a morte immediata. In teoria, l’effetto immediato di basse dosi di radiazione sarebbe praticamente impercettibile ma, mesi dopo, può manifestarsi con malformazioni delle nascite, o effetti mutageni. Di questo abbiamo avuto prova in modo tremendo nella guerra Balcanica in Iraq e Afghanistan, a causa dell’uranio impoverito nelle armi impiegate.
Tuttavia il livello di esposizione definisce la differenza tra avvelenamento da radiazione in forma cronica o acuta, quindi le sole persone a rischio di esposizione acuta sono coloro che lavorano e hanno lavorato negli impianti nucleari.
Questo è accaduto a Chernobyl e accadrà a Fukushima causando malattie da radiazioni tra alcuni Giapponesi.
Probabilmente chi è lontano dalle centrali è esposto a minor rischio. Ma quali sono questi rischi?
Inizialmente nulla di drammatico, ma come detto possono aumentare i rischi di nascite con malformazioni ma il rischio più noto è quello di cancro e leucemia infantile. Altri tipi di cancro raramente appaiono nei primi 10 anni di esposizione alle radiazioni.
Chi crede nelle potenzialità dei funghi sostiene infatti che questi, oltre a rinforzare il sistema immunitario, regolare glicemia e colesterolo, avere una precisa azione anti - infettiva, sarebbero in grado incorporare la radioattività, di inibire la crescita tumorale e di curare disturbi cardiocircolatori e neurologici. Si tratta sicuramente di una rivelazione sorprendente da considerare con cautela senza false illusioni, ma anche con molto interesse per le future scoperte. Non c’è dubbio, come ricorda anche il Ministero della Salute, che i funghi abbiamo un valore nutritivo importante dal punto di vista qualitativo per la presenza di amminoacidi essenziali, vitamine ed alcune sostanze minerali.
Ripristino dell’equilibrio del terreno
Ripristino dell’equilibrio del terreno con prodotti naturali senza effetti collaterali
I funghi sono “super alimenti” naturali, la loro azione è mirata al ripristino dell’ equilibrio del terreno dell’organismo: in quest’ottica sono considerati adattogeni, ossia sostanze che non provocano stress aggiuntivo all’organismo, e non causano la comparsa di effetti collaterali indesiderati. L’aumento delle malattie croniche che prevedono il costante utilizzo di farmaci con notevoli effetti collaterali che, a volte, perdono di efficacia (es. antinfiammatori). .
I funghi contengono vitamine, minerali e molecole farmacologicamente bioattive, sono ricchi dal punto di vista nutrizionale, ma hanno un contenuto calorico basso: la ricchezza nutrizionale e “farmacologica” grazie alla naturale sinergia dei vari composti fa si che questi alimenti assunti in toto possano esprimere il loro straordinario potenziale.
I funghi costituiscono un efficace supporto biologico nella terapia oncologica in quanto potenziano e supportano il sistema immunitario attivando la risposta dell’organismo contro la progressione di queste patologie.
Studi scientifici hanno dimostrato che i funghi effettuano una modulazione del sistema immunitario riportandolo all’equilibrio con notevole riduzione della sintomatologia da squilibrio. Questo effetto si esplica grazie a particolari molecole (B-glucani) di cui i funghi sono ricchissimi che stimolano particolari cellule e attivano la produzione di molecole in grado di orientare la risposta immunitaria nella corretta direzione.
L'altro importante campo d'azione dei funghi, conseguente al loro elevato contenuto in fibre e chitina, è quello della regolarizzazione del profilo lipidico e dei livelli di glucosio. Sono molto utili nel trattamento delle ipercolesterolemie (colesterolo alto) e quindi nella prevenzione dell'arteriosclerosi e delle malattie cardiovascolari. Sono indicati nel diabete senile e più in generale nella sindrome metabolica.
Enzimi contenuti nei funghi:
- Enzimi antiossidanti: SOD (Superossidodismutasi) e Laccasi.
Il SOD è importante nella detossificazione e nel ritardare l'invecchiamento, ma è anche implicato in patologie come il morbo di Parkinson, di Alzheimer e in numerose patologie tumorali.
-Enzimi che agiscono inibendo la proliferazione cellulare (Glucosio-2-ossidasi e Proteasi).
-Enzimi coinvolti nella detossificazione (Perossidasi, Cito- cromo p450).
Il citocromo p450 ha un ruolo importante nella biotrasformazione e nel metabolismo di molti farmaci.
La somministrazione dei funghi quindi permette una diminuzione della quantità di tossine presenti nel nostro organismo attraverso sia una disintossicazione diretta sia il ripristino dell'equilibrio acido-base, dell'equilibrio intestinale e del corretto funzionamento del sistema immunitario.
Elenco dei principali funghi medicinali:
Si propone di seguito un elenco dei funghi medicinali e, a titolo puramente indicativo, le patologie più comuni per le quali essi vengono utilizzati, rimandando ad ogni lettore, ovviamente, l'approfondimento dovuto. Inutile dire che quanto di seguito non vuol in alcun modo sostituire le terapie mediche o il medico stesso.
- Lentinus Edodes – (SHIITAKE): ipercolesterolemia, iperuricemia, cachessia neoplastica, artrosi, affezioni virali, influenza, rinite, steatosi epatica, eczema, cancro polmonare e mammario, sarcoma;
- Coprinus Comatus: diabete tipo I e II, stipsi, emorroidi, tossicosi epatica;
- Polyporus umbellatus – (ZHU LING): edemi, ritenzione di liquidi, ipertensione, drenaggio linfatico, metastasi linfonodali, cancro, leucemia;
- Hericium Erinaceus – (HOUTOU): gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica e duodenale, allergie ed intolleranze alimentari, rettocolite ulcerosa,
- Auricularia auricula judae – (MU HER – KIKURAGE): Infiammazione delle mucose, tracheite, tosse secca, cancro cutaneo, carcinoma epidermoide, eccesso di radicali liberi, emorroidi, obesità;
- Cordyceps sinensis – Cordyceps militaris: Stanchezza, convalescenza, depressione, insonnia, impotenza, sterilità maschile e femminile, gastroenteriti infettive, irregolarità mestruali, glomerulonefrite cronica, insufficienza renale, asma, bronchite cronica;
- Grifola frondosa – (MAITAKE): Carcinoma mammario, polmonare, gastrico, epatico, vescicale, prostatico, melanoma, glioblastoma, ottimo per controbattere gli effetti secondari della chemioterapia, cistiti ricorrenti, ipertrigliceridemia, deficit immunologico, stress, osteoporosi;
- Ganoderma lucidum – (LING ZHI – REISHI): Insonnia, stanchezza, invecchiamento precoce, miotonia distrofica, problematiche cardiovascolari, aritmia, dispnea, precordialgie, allergie, eczemi, epatiti A,B,C, carcinoma nasofaringeo, artrite reumatoide, mononucleosi infettiva, leucopenia.
- Agaricus brasiliensis – (COGUMELO DEL SOL): Deficit immunologico, patologie autoimmuni, frequenti ricadute infettive, allergia, asma, invecchiamento precoce, ipertensione arteriosa, intossicazioni, cirrosi epatica, epatite B, epatite tossica, sarcoma, melanoma, patologie neoplastiche.
- Coriolus versicolor – (KAWARATAKE – YUN ZHI): azione antivirale, tumori ormono-dipendenti (mammari, prostatici), carcinoma polmonare, sarcoma, tumori cerebrali, linfoma, carcinoma esofageo, gastrico, nasofaringeo, polmonare, colo-rettale, ovarico, cervicale (HPV correlato), vescicale.
GLI INCIDENTI NUCLEARI E IL FUNGO NERO CHE CATTURA LE RADIAZIONI
I funghi possono essere considerati delle spugne in grado di cibarsi di sostanze radioattive al fine di crescere e svilupparsi, basti pensare che alcune qualità di funghi sono state riconosciute a ridosso dei reattori di Chernobyl anche dopo la catastrofe del 1987 quando l’Europa è rimasta col fiato sospeso al punto che ancora oggi molti ne pagano le conseguenze.
Alcuni medici sostengono inoltre che i tumori sono in realtà delle qualità particolari di funghi in grado di svilupparsi all’interno del corpo umano. Un ricercatore e oncologo italiano Tullio Simoncini ha infatti ideato un protocollo non approvato dall’OMS per la cura dei tumori, la sua tecnica consiste nell’iniettare bicarbonato di sodio nelle vene del paziente sostanza considerata un ottimo funghicida. Tornando al problema di Fukushima, il professore ceco Dvorak ha affermato che in Europa non c’è alcun rischio per la salute causata dalla contaminazione dei nostri cibi come ad esempio latte, verdure e funghi. Il livello di radioattività in Europa è salita, ma in quantità da essere minimamente misurata.
Dopo il disastro di Chernobyl la contaminazione dei funghi si è verificata e il Cesio 137 è ancora presente al loro interno anche se in minima quantità. Il Cesio 137 ha un tempo di dimezzamento di circa 30 anni e questo significa che i funghi hanno ormai una quantità di sostanza radioattiva molto bassa.
Quali sono i funghi più radioattivi?
Il fungo ha una incredibile capacità di assorbire le radiazioni e il fungo più radioattivo è il porcino.
Come si eliminano le radiazioni dai funghi?
La ricerca ha dimostrato che il cesio presente nei funghi contaminati si elimina dopo l’immersione per almeno due settimane nell’aceto. Quindi i funghi sicuri sono quelli sott’aceto.
Il consiglio è inoltre quello di evitare di raccogliere i funghi a ridosso delle strade trafficate poiché carichi di metalli pesanti e polveri sottili.
Il Lentisco< Prec. | Succ. >Il Pistacchio |
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