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Assumersi la responsabilità della propria salute e della propria felicità |
2. Il gioco delle cause |
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«La sofferenza è un correttivo che mette in luce la lezione che non avremmo compreso con altri mezzi, e non può essere eliminata fino a quando quella lezione non è stata imparata».
1. L’energia vitale spirituale
L'omeopatia e la medicina naturale parlano abitualmente della Vita, e in particolare di quella dell'uomo (vita: ciò che distingue un organismo morto da uno vivo) come Forza, o Principio spirituale, cioè non direttamente percepibile ai sensi, e perciò non quantificabile, non materia.
L'intelligenza, mente, memoria è altra cosa, anche se il suo funzionamento viene condizionato dallo stato di salute della Forza Vitale, la quale, pur appartenendo alla nostra essenza, pur essendo spirituale, o sul tipo dello spirito, non ha intelligenza né reminiscenza (la memoria invece, si sa, la posseggono tutti gli animali).
Ed è questa Forza Vitale spirituale che si ammala. Vi sono infatti delle Forze nemiche della vita, pure spirituali, che la aggrediscono con influsso malefico. La vita allora si agita anche con violenza per liberarsi del male che l'ha intaccata, scuotendo anche il corpo, il quale risente, in tal modo, patologicamente del male di cui la vita - che lo rende vivo - soffre.
Ma il Creatore, Signore della vita, ha naturalmente disposto il rimedio: una forza, anche questa spirituale, insita in una sostanza (minerale, vegetale, animale) che, diluita e dinamizzata, assunta dall'organismo vivente, produce sulla Forza Vitale, e quindi sull'organismo vivo, sintomi simili a quelli del male sofferto e un po' più forti.
Come poi agisca, nel bene e nel male, la Forza-Principio di vita, è certo di importanza relativa per l'arte medica tanto più che - come sembra - non è conoscibile; ma non poniamo pregiudiziali alla ricerca; importante però sarà osservare (e lo faremo) come in tutto il procedimento positivo giochi l'amore: sì, anche del medicamento; come al contrario la mancanza di amore assuma il ruolo di male.
Infatti qui si pongono come condizionamento all'incontro dei tre elementi in gioco (Forza-Principio Vitale, Malattia e Medicamento Omeopatico), le disposizioni, fondamentalmente psichiche, di cui prima detto: nel medico, nei ricercatori e nel paziente.
È allora la mancanza di spiritualità positiva (tensione, evoluzione verso il meglio, insieme a quella globale dell’individuo e collettiva) a far sì anche che l'omeopatia non venga accettata. Essa non può infatti agire che in condizioni positive per la salute, in mancanza delle quali non può essere compresa.
Di qui la grande importanza della spiegazione spirituale o meno della salute, del male e del rimedio. Tale spiritualità si dimostra poi proprio vera, dalla efficacia della cura omeopatica in dette condizioni positive, anche se si possa non accorgersene per mancanza di sensibilità (natura, età , incapacità di comprendere).
A questo punto sarà lecito (sempre nell'intento di perfezionare anche con la conoscenza tutto il nostro essere, e per persuadersi della verità della Omeopatia, e quindi renderla operante anche in soggetti capaci di riflessione), lecito e doveroso interrogare gli altri modi globalmente umani di informazione ed apprendimento, per avere un controllo delle prove o difficoltà all'impostazione e soluzione secondo la scienza immateriale del problema e dell'arte della salute, per trarne conseguenze soprattutto pratiche, indispensabili.
Allora, bisognerà consultare anche Filosofia e Scienza positiva, Teologia e Parapsicologia, i modi più vistosi, o, se si vuole, ufficiali.
Il resto è intuizione, e poi vengono la visione e la contemplazione: dove il pensiero - raggiunto, l'essere, tace il suo scopo.
Intanto, in questi contesti più ampi consegnatici dalla tradizione di ricerca nel cammino umano (sempre cercando di salire verso la vetta o - che è lo stesso - di scendere al cuore dell'universo), come si collocano le udite affermazioni ed esperienze di questa speciale Medicina?
Su cos'é che si ammala (Cos'è la Forza Vitale, esattamente?);
su come ci si ammala (Vi è davvero un Nemico?);
e di che ci si ammala (Cos'è quel guasto contagiato: può essere davvero orgoglio?);
e che cosa ostacola la guarigione (Vi sono virtù e vizi, fra tanta relatività ? Quali?);
e come si guarisce (Qual'è la natura e azione ultima del medicamento?).
Diverse teorie, diversi sistemi: vagliare, scegliere, comporre (non ripetendo, al possibile, quanto già detto), per cui sarà proprio necessario cercar di arrivare - quanto ci è dato, anche se sinteticamente - alla natura ultima (almeno rispetto a noi), all'origine delle cose, alla Forza Vitale dell'universo. Del resto, già Platone aveva avvertito che né l'anima né il corpo si possono capire indipendentemente dalla natura del tutto; in caso contrario si conoscerebbero i preliminari della scienza ma non la scienza.