Indice |
---|
Memoria e olfatto |
Un particolare immenso |
Memoria olfattiva e sentimenti |
Tutte le pagine |
Pagina 1 di 3
Quando di un antico passato non sussiste
niente, dopo la morte degli esseri, dopo la
distruzione delle cose, soli, più fragili ma più
intensi, più immateriali, più persistenti, più fedeli,
l’odore e il sapore restano ancora a lungo, come
anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sulla
rovina di tutto il resto, a reggere, senza piegarsi,
sulla loro gocciolina quasi impalpabile, l’immenso
edificio del ricordo.
Marcel Proust
Â
L’olfatto: il senso privilegiato dalla memoria
Quante volte abbiamo sperimentato, per lo più inconsapevolmente, l’incredibile capacità degli odori di risvegliare in un istante e d’improvviso un’esperienza passata e radicata nel fondo della nostra memoria? Come una scintilla, un certo profumo casualmente risentito a distanza di anni può immediatamente ridestare in noi un’ondata di ricordi sopiti, lasciando riaffiorare, con dovizia di particolari, esperienze della nostra esistenza passata che ci sembravano definitivamente rimosse.
L’odore è infatti il più grande alleato dei ricordi: ci permette di viaggiare nel tempo e perciò fa sì che l’olfatto venga eletto a senso privilegiato dalla memoria. Un odore o un profumo già sentiti hanno l’impareggiabile potere di rimaterializzare anche i nostri ricordi intimi, di renderci presenti eventi lontani, riportandoci improvvisamente a una scena dell’infanzia, a un paesaggio o a un episodio della nostra vita passata – rievocato con ricchezza di particolari attraverso una semplice zaffata – e innescando, a seconda dei casi, la nostra nostalgia, la nostra malinconia, la nostra gioia o la nostra tristezza. Nessun altro dato sensoriale è altrettanto memorabile di un odore, altrettanto resistente al logorio del tempo, altrettanto evocatore del passato e altrettanto capace di sollecitare tutti gli altri sensi. La tenacia dei ricordi olfattivi e la carica emotiva che li accompagna ci spiegano, meglio di ogni altra causa, la fortuna letteraria dell’olfatto e degli odori – denigrati dai filosofi e dagli scienziati ma celebrati da scrittori quali Balzac, Baudelaire, Flaubert, Wilde, D’Annunzio, Proust, Gadda, Calvino, Süskind.