L'arte che inizia dall'infinito non può progredire
Forse l'arte, pensava Whistler, l'arte che inizia dall'infinito non può progredire.
Quali sono queste necessità ed emozioni artistiche di cui fecero esperienza i nostri antenati cacciatori e quali noi, ancora, riconosciamo quando le percepiamo? Qual è la bellezza e la sua antitesi, la bruttezza? Quale è la dimensione estetica, la visione interiore e cosa succede quando essa si manifesta; com'è, in questa nostra epoca, come viene regolata o eseguita?
Noi non conosciamo come gli artigiani senza nome -carpentieri, carrettieri, vasai e stuccatori, fossero capaci una volta di produrre bellezza, né come, prima che il mondo venisse privato di quasi ogni santità , come la gente facesse ogni cosa per il proprio uso, ciotole, vestiti o case, sempre come rivelazione di una armonia così candida e così squisitamente elaborata che solo i nostri migliori artisti possono emulare oggi quei livelli.
Ancora sembra che, con tutte le sue mancanze, la cultura del passato, la cultura delle società tradizionali e preindustriali fosse armoniosa, qualcosa non solo compiuto in sé, ma di una integrità o equilibrio che includeva insieme, ciò che era conosciuto e ciò che non lo era.
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