Coltivazione dell'iperico
CLIMA E TERRENO
L’I. allo stato spontaneo predilige le stazioni soleggiate ed aride del piano basale, collinare e montano e nonostante sia pianta rustica comune sui suoli secchi e poveri, in coltivazione richiede una certa quantità di acqua e di fertilizzanti. L’irrigazione è necessaria al momento della semina, dopo il trapianto, e dopo il primo taglio per favorire la ripresa vegetativa.
Tuttavia, anche in coltivazione, non ha speciali esigenze di terreno; cresce bene su terreni calcarei, ma anche su quelli silicei ed acidi, sopporta quelli argillosi, ma, nel caso di semina diretta, necessita di un terreno leggero, privo di infestanti perenni e senza ristagni di acqua.
Â
Â
TECNICA COLTURALE
Rotazione e durata della coltura
L’I. a causa delle malattie fungine alle quali è soggetto, non deve mai seguire a se stesso, se non dopo parecchi anni. Va messo in rotazione con patate, cereali o con il prato stabile.
La coltura di iperico dura solo eccezionalmente più di due anni.
Preparazione del terreno e concimazione
È auspicabile l’aratura autunnale, l’erpicatura e, in caso di semina diretta, la rullatura. In quest’ultimo caso, il terreno deve essere finemente lavorato a causa della piccolezza del seme.
La concimazione fosfo-potassica si effettua al momento delle lavorazioni preparatorie del terreno alle dosi approssimative di 70-100 kg/ha di P2O5 e 180-200 kg/ha di K2O.
La concimazione azotata (100-150 kg/ha) deve essere eseguita invece in tre tempi: tre settimane dopo l’emergenza o il trapianto; alla chiusura della fila; dopo il 1° taglio. Alcuni specialisti sono però dell’opinione che, per limitare il rischio di malattie fungine, non sia opportuno distribuire l’azoto.
Impianto della coltura
Sono possibili due tipi di impianto:
- per semina diretta a fine estate/autunno;
- per trapianto.
Semina diretta
Si consiglia di usare in via prudenziale 3 kg/ha di semente.
Il seme va sempre conciato con metiram (per es. POLYRAM COMBI) o con altri concianti.
La semina diretta si effettuerà solo in terreni in condizioni ottimali di tessitura e giacitura. Per ottenere buoni risultati, il seme dovrà avere un germinabilità ≥ al 70%. La semina verrà eseguita con seminatrici adatte allo scopo, depositando e non interrando il seme sul terreno ben preparato, in quanto quest’ultimo germina in presenza di luce. Oppure coprendolo leggermente di terra e compattando il terreno mediante una rullatura.
La semina tardo-estiva o autunnale (settembre/ottobre/novembre) permette una stratificazione naturale del seme, durante la quale l’umidità e le basse temperature invernali ne sbloccano la dormienza. In questo caso l’emergenza avverrà nel marzo/aprile.
Caratteristiche e trattamenti al seme
Il seme di iperico è molto piccolo e la sua germinabilità è molto bassa (20-25%), inoltre la sua vitalità non supera i 3 anni. La germinabilità del seme è comunque molto varia a seconda dell’annata e della partita di seme.
Per ottenere una buona germinabilità si consiglia di:
- usare sementi fresche (non più vecchie di 1 anno),
- seminare in superficie senza interrare,
- lavare via le sostanze che ricoprono il tegumento,
- stratificare il seme.
Â
RACCOLTA E RESE
La raccolta, sia della pianta intera, sia delle sommità fiorite, si esegue nel periodo della massima fioritura
1° anno :
- se si trapianta in marzo/aprile la prima fioritura cade a fine luglio/inizio agosto;
- se si semina in aprile/maggio la prima fioritura avviene in settembre/ottobre;
2° anno:
- la prima fioritura si avrà in giugno/luglio e la seconda in settembre.
La raccolta dell’iperico su grandi superfici dovrebbe essere effettuata con falcia-caricatrici. Alla prima raccolta del primo anno, in coltura trapiantata ed irrigata, si tagliano le piante raso terra, perché in questo momento le piante sono verdi e fogliose. In seguito invece, quando la pianta raggiunge altezze più elevate e forma steli più legnosi, si deve l’altezza del taglio va aumentata.
Rese in q/ha di droga secca:
- 1° anno: 25-55 q (pianta intera); 15-30 q (sommità fiorite)
- 2° anno: rese molto variabili 5- 15- 55- 70 q (sommità fiorite) a seconda dell’incidenza di malattie fungine.
Nel caso di semina diretta in pieno campo le rese sono in genere inferiori del 30-50% rispetto a quelle ottenute col trapianto.
ESSICCAMENTO
L’essiccamento dell’iperico si fa di solito in essiccatoio (40-60°C) per un periodo di circa 24 ore e fino al reggimento dell’8% di umidità . La droga, una volta immagazzinata, deve essere conservata al riparo dell’umidità e della luce.
Per piccole partite è possibile anche essiccare all’aria, ma allora l’essiccamento dura molto di più (circa 10 giorni). Dopo le prime 12 ore è opportuno rimuovere la massa di iperico per migliorare il processo di essiccazione.
Scheda a cura di Alessandro Bezzi.
Fonti bibliografiche:
Bezzi A., 1998 – Coltivare l’iperico. Erboristeria Domani n. 2.
Bezzi A., 1998 – Piantine di iperico. Erboristeria Domani n. 10.
Bomme U:, 1992 – Kultureinleitung für Johanniskraut (Hypericum perforatum L.). Drogen Report Jg. 5, Heft 7.
Dachler M., Pelzman H., 1999 - Arznei-und Gewürzpflanzen. Agrarverlag Wien, pag. 188 – 191.