Il virus è solo il tramite col quale il corpo tende a depurarsi. Quale mezzo migliore della febbre che brucia tutto?
Non è il virus, ma l'accumulo di tossine che ci fa ammalare.
Il virus è solo il tramite col quale il corpo tende a depurarsi. Quale mezzo migliore della febbre che brucia tutto?
Col termine "tossine" comprendiamo tutto quello che ci intossica, sia a livello fisico con l'alimentazione, l'aria inquinata, le sostanze velenose con cui entriamo in contatto anche attraverso la cute; sia a livello psichico con lo stress, le difficoltà nei rapporti, all'interno della famiglia, sul lavoro, nella scuola, con gli amici. Tutto questo porta ad una condizione di stanchezza della quale più volte non ci accorgiamo.
Quando siamo stanchi, cosa possiamo fare? Riposare. Il corpo lo fa per noi, ammalandosi, perché sente il bisogno di riposo fisico e psichico.
LA TEORIA DELL’ORIGINE VIRALE DELLE MALATTIE
di Arthur M. Baker
Estratto da Exposing the Myth of the Germ Theory
a cura del College of Practical Homeopathy, 2005
Traduzione di Gianluca Freda
[…]
In origine la parola “virus” significava veleno e il termine “virulento” voleva dire velenoso. Oggi intendiamo per virus una entità submicroscopica e “virulento”, in generale, significa contagioso. La medicina moderna utilizza il termine “virus” per indicare una microscopica forma di vita capace di infettare le cellule e a cui viene pertanto attribuita la responsabilità di molte delle nostre malattie.
Nell’immaginario popolare, il virus è una forma di vita in grado di parassitare ogni altra forma di vita, inclusi gli animali, le piante e i saprofiti (funghi e batteri).
Nella descrizione delle infezioni virali, ai virus vengono attribuiti comportamenti quali “iniettarsi”, “incubare”, “essere in latenza”, “invadere”, avere uno “stadio attivo”, “impadronirsi”, “riattivarsi”, “mascherarsi”, “infettare”, “assediare” ed essere “devastanti” e “mortali”.
La teoria medica convenzionale sostiene che i virus nascono da cellule morte che essi stessi hanno infettato. Il virus “si inietta” nella cellula e le “ordina” di riprodurlo, fino al momento in cui la cellula esplode per lo sforzo. I virus sono a questo punto liberi di cercare altre cellule in cui ripetere il processo, infettando così l’intero organismo.
Tuttavia i virologi ammettono che i virus, pur avendo natura peculiarmente organica, non possiedono metabolismo, non possono essere replicati in laboratorio, non possiedono alcuna caratteristica degli esseri viventi e, in realtà, non sono mai stati osservati vivi!!
I “virus vivi” sono sempre morti
Il termine “virus vivo” indica semplicemente quei virus creati dalla coltura di tessuti viventi in vitro(cioè in laboratorio), dai quali si possono ottenere trilioni di virus. Ma proprio qui sta il punto: anche se alcune colture da laboratorio vengono tenute vive, nel corso del processo si verifica un massiccio ricambio cellulare ed è dalle cellule morenti che vengono ottenuti i “virus”. Essi sono comunque morti o inattivi, poiché non possiedono né metabolismo né vita e non sono altro che molecole di DNA e proteine.
I virus contengono acido nucleico e proteine, ma mancano di enzimi e non possiedono una vita propria poiché mancano dei prerequisiti fondamentali della vita, e cioè dei meccanismi di controllo metabolico (che perfino i batteri “inferiori” possiedono). Il Guyton’s Medical Textbook riconosce che i virus non hanno nessun sistema riproduttivo, nessuna capacità di locomozione, nessun metabolismo e non possono essere riprodotti in vitro come entità viventi.
Il legame con i mitocondri
Poiché i “virus” non sono vivi, essi non possono agire in nessuno dei modi che vengono loro attribuiti dalle autorità mediche, tranne che come unità funzionali del nostro normale materiale genetico all’interno del nucleo cellulare o del nucleo mitocondriale interno alla cellula.
mitocondri sono organismi viventi, uno dei molti diversi organelli (piccoli organi) presenti all’interno delle cellule del nostro corpo. I mitocondri hanno grosso modo la dimensione dei batteri e sia gli uni che gli altri possiedono un proprio DNA e un proprio metabolismo.
I mitocondri metabolizzano glucosio ricavandone molecole di ATP, che sono energia pronta per l’uso a cui il corpo può attingere quando ce n’è bisogno. Cosa ha a che fare questo con i “virus” in quanto tali? Tutto, come capirete fra un momento.
Chiunque abbia studiato citologia (struttura delle cellule) sa bene che la stragrande maggioranza delle forme di vita presenti all’interno della cellula è rappresentata dai mitocondri, i creatori della nostra energia.
I semplici protozoi monocellulari possiedono al proprio interno fino a mezzo milione di mitocondri. Le cellule umane ne hanno meno: dalle poche centinaia presenti nelle cellule sanguigne ai 30.000 e più delle cellule dei tessuti muscolari maggiori. Poiché l’intero corpo umano possiede dai 75 ai 100 trilioni di cellule, ciascuna delle quali contiene, mediamente, migliaia di mitocondri, devono esserci quadrilioni o quintilioni di mitocondri all’interno del nostro sistema.
Quando una cellula muore, essa viene rimpiazzata da una cellula figlia nata dal processo della mitosi, mentre la cellula esausta viene disintegrata dai lisosomi, i potenti enzimi intracellulari autodistruggenti e autodigerenti, che frammentano i componenti cellulari in particelle ultra-minute affinché il corpo possa prontamente riciclarle o espellerle come scarti.
Ogni giorno, da 300 milioni fino a oltre mezzo trilione di cellule del nostro corpo muoiono (a seconda del nostro livello di tossicità) e ognuna di esse contiene in media dai 5.000 ai 20.000 mitocondri. Quando le cellule muoiono esse vengono autodistrutte dai loro stessi lisosomi, ma i nuclei e i genomi dei mitocondri sono protetti assai meglio rispetto ad altri organelli e protoplasmi cellulari e spesso non si decompongono completamente.
Genomi e nuclei sono microscopici contenitori di informazioni genetiche, consistenti in DNA o RNA che agisce come centro di controllo e immagazzinamento del “progetto” stesso della cellula. In quanto tali essi sono per i mitocondri e le cellule ciò che il cervello è per il nostro corpo. Ogni cellula e ogni mitocondrio contengono questo materiale genetico che è la zona più protetta della cellula (grazie alla sua guaina proteica a doppi lipidi), proprio come il nostro sistema nervoso è la parte più vitale e protetta della nostra fisiologia (grazie alla colonna vertebrale e al cranio). Alla morte della cellula i mitocondri vengono frammentati dai lisosomi, ma non sempre in modo completo, a causa della loro doppia membrana protettiva. Ed è qui che la spiegazione diventa interessante.
Secondo il Guyton’s Textbook of Medical Physiology un virus può definirsi come una parte minuta di materiale genetico (detto genoma) le cui dimensioni equivalgono a circa un miliardesimo di quelle della cellula. Il genoma è circondato da una protettura detta capside che è di solito una guaina proteica a doppi lipidi ed è composta di due membrane (quasi identiche alla membrana cellulare) che, per inciso, rappresentano l’ossatura stessa del nucleo mitocondriale.
Le foto dei “virus” scattate col microscopio elettronico mostrano che le loro membrane sono irregolari e frastagliate, a volte semplici porzioni di uno strato, a volte di uno strato e di parte del secondo, il che concorda con l’azione autodigerente dei lisosomi, nel momento in cui il loro lavoro di frammentazione delle scorie cellulari è ancora parziale e incompleto. Pertanto, questa descrizione di un “virus” è virtualmente identica a quella di ciò che resta dei genomi dei mitocondri cellulari.
In breve, i virus sono resti di materiale vivente e alcuni testi di fisiologia ipotizzano che essi siano il residuo di cellule esauste. I lisosomi che disintegrano la cellula morta a volte non riescono a frammentare questi “virus”, circondati dalla membrana protettiva a doppi lipidi.
E’ sorprendente che i ricercatori non riescano a riconoscere questi corpi per ciò che sono in realtà: generico materiale mitocondriale esausto, soprattutto frammenti di DNA e RNA.
I “virus” non sono microrganismi
Anche se le autorità mediche attribuiscono erroneamente a questi inerti residui cellulari il carattere della vita e della malignità, i microbiologi riconoscono che i virus sono in realtà frammenti morti di DNA rivestiti di una membrana lipido-proteica, pur non riuscendo a comprendere la loro origine.
In realtà i genomi sono meccanismi di controllo, ma non microrganismi come l’establishment medico vorrebbe farci credere, e questi cosiddetti “virus” non sono altro che frammenti senza vita di generico materiale mitocondriale. Per questo motivo i virus non possono provocare malattie, a meno che non si accumulino come impurità che inquinino le cellule, i tessuti e la circolazione nel corso del ricambio cellulare.
I virus sono quindi genomi morti, provenienti da cellule disintegrate, la cui membrana cellulare non è stata completamente frammentata dai lisosomi. I genomi non presentano alcuna caratteristica di vita e sono semplici particelle di materiale acido nucleico, di norma riciclati attraverso la fagocitosi o espulsi come scorie.
Le fotografie dei presunti virus che “si iniettano” all’interno della cellula mostrano in realtà la cellula che letteralmente inghiotte il virus o scoria proteinacea. Si forma allora un’incavatura, detta invaginario, e il materiale organico viene circondato dalla sostanza cellulare che poi si richiude, formando uno “stomaco” improvvisato, in cui il virus scompare. Lo “stomaco” si riempie allora di potenti enzimi lisosomici che digeriscono il materiale organico, frammentandolo in amminoacidi o acidi grassi per il riciclaggio o l’eliminazione.
Questo processo è una caratteristica della fisiologia cellulare nota come fagocitosi (letteralmente “divorazione di cellule”); è un normale processo di ingestione cellulare e digestione enzimatica di batteri, scorie di tessuti e altre cellule erratiche.
I virus non sono altro che materiale organico inerte, completamente privo di qualsiasi caratteristica di vita e che nessuno ha mai visto in azione. Le fotografie che asseriscono di mostrare i virus in azione sono vere e proprie frodi: ciò che mostrano in realtà è un ordinario processo fisiologico di fagocitosi che avviene innumerevoli volte ogni giorno all’interno del corpo.
E’ da ricordare che secondo i testi di virologia e microbiologia i virus presentano le seguenti caratteristiche, che sono incompatibili con la vita:
1) I virus non possiedono metabolismo. Non possono elaborare il cibo o il nutrimento e dunque non possiedono strumenti per formare energia. Sono solo un contenitore, o schema di informazioni, come lo sono i genomi.
2) I virus non possiedono alcun tipo di capacità di movimento. Non hanno un sistema nervoso, né un apparato sensorio, né un’intelligenza che possa in qualche modo coordinare movimenti o “invasioni del corpo” di qualsiasi natura.
3) I virus non possono replicarsi: essi dipenderebbero interamente dalla “riproduzione obbligata”, vale a dire la riproduzione attraverso un organismo ospite, cosa assolutamente inaudita in ogni altro campo della biologia.
Riproduzione Obbligata
Nelle spiegazioni che i medici forniscono sulle cause delle infezioni virali, ci viene chiesto di credere alla riproduzione obbligata, in cui un organismo (la cellula) viene costretto a riprodurre un organismo alieno (il “virus”). Tuttavia non esiste in natura nessun esempio di esseri viventi che riproducano qualcosa di non appartenente alla propria specie.
Non dimentichiamo che il rapporto tra le dimensioni del virus e quelle della cellula è di circa un miliardesimo. La spiegazione offerta dalla teoria virale delle malattie ci domanda di credere che il virus si inietti all’interno della cellula e le ordini di riprodurre il virus centinaia di migliaia di volte, finché la cellula esplode. Ma anche nel momento in cui il virus “si riproduce” la sua massa complessiva rimane comunque meno di 1/100 dell’uno per cento della massa della cellula. E’ come dire che se voi vi iniettaste mezzo grammo di una sostanza, essa potrebbe provocare una tale pressione interna da farvi esplodere!
Solo i microrganismi viventi sono in grado di agire e di riprodursi, e ciò avviene sotto il diretto controllo del nucleo, genoma o “cervello”. I cosiddetti “virus” non sono che residui di entità un tempo organicamente funzionanti, la cui struttura genetica ha con esse la stessa relazione che una testa ha col corpo; attribuire ai virus una qualsiasi attività è più o meno come attribuire delle azioni alla testa decapitata di un cadavere!
I virus sono dannosi solo se si accumulano come scorie
Il nostro sangue e i nostri tessuti possono venire saturati da questi materiali di scarto generati internamente, proprio come avviene con le sostanze inquinanti ingerite dall’esterno. L’intossicazione si verifica nel momento in cui queste scorie sovraccaricano il corpo al di là delle sue capacità di espellerle.E’ vero che i virus provocano malattie, ma solo in quanto scorie tossiche. In questo senso i “virus” sono sì responsabili di varie patologie, ma non certo in quanto agenti di contagio. Ricordiamo che batteri, germi e virus non comunicano tra loro né possono agire di concerto e sono del tutto incapaci di condurre operazioni congiunte come quelle di un esercito o di un gruppo di assalitori. Essi sono privi dell’intelligenza e delle risorse richieste per governare il processo patologico. Solo il corpo è in grado di dare inizio a un tale processo risanante, poiché il corpo è la sola entità intelligente unificata in grado di condurre quei processi fisiologici che vengono chiamati “malattie”.
Evitare le infezioni attraverso una vita sana
Il Boyd’s Medical Textbook afferma che molte persone sane avrebbero in incubazione il virus senzasviluppare le particolari patologie di cui il virus dovrebbe essere causa, e che questo influsso debilitante sarebbe in grado di sopraffare le funzioni protettive del corpo “permettendo ai virus di usurpare le attività biologiche all’interno della cellula”.
Più specificamente, secondo la teoria medica, affinché un parassita o virus possa essere patogeno esso deve rispondere a tre criteri:
1) Deve essere biochimicamente attivo, cioè deve possedere una capacità metabolica per poter condurre un’azione;
2) Dovrebbe poter intossicare o infettare più cellule ospite di quanto il corpo di un animale o di un uomo sia in grado di proteggere o rigenerare. Ad esempio, potrete prendervi l’influenza solo se il virus uccide o infetta una porzione significativa delle vostre cellule polmonari; la poliomelite se il virus infetta un numero sufficiente delle vostre cellule nervose; o l’epatite se il virus assume il controllo di una larga porzione delle cellule del vostro fegato (le infezioni latenti sono invece quelle che coinvolgono una piccola percentuale delle nostre cellule, com’è il caso della tubercolosi, che molti di noi hanno senza neppure accorgersi di averla).
3) L’ospite deve essere geneticamente e immunologicamente permissivo. Deve accettare l’elemento patogeno e non deve esserne “immune”. In altre parole, deve “lasciar fare”.
Gli esseri umani sono sempre “infetti” di “virus” e batteri, poiché essi sono presenti nel nostro corpo in qualsiasi momento. Per questo motivo non si può affermare che essi “invadano” l’ospite. Le malattie non sono infezioni; sono piuttosto processi di purificazione del corpo e non sono provocate da batteri o da “virus”.
Né i “virus” né i batteri possono causare la malattia/processo risanante. Il vero responsabile è lo stile di vita biologicamente scorretto dell’ammalato. Quando le abitudini debilitanti vengono abbandonate, non vi sarà ulteriore accumulo di scorie tossiche e il corpo non avrà più bisogno di mettere in moto i processi di guarigione/malattia. La buona salute ne sarà il naturale risultato.
I farmaci sono controproducenti
Per uccidere virus e batteri e dare al corpo la possibilità di rimettersi, i medici credono di dover somministrare dei farmaci. Credono anche che la medicina sia d’aiuto nella guarigione. I farmaci, in effetti, uccidono i batteri, ma sono altrettanto dannosi ad ogni altra forma di vita metabolica, cellule umane incluse.
L’utilizzo di farmaci e di medicine alle erbe ostacola gli sforzi di detossificazione che il corpo conduce, rappresentando per il sistema una minaccia addizionale oltre alle sostanze nocive che il corpo va espellendo attraverso il processo di malattia. Eliminare le nuove sostanze dannose che vengono ingerite assume la precedenza sull’eliminazione di quelle che stanno alla base della crisi risanante. La prassi medica di uccidere i germi con farmaci, antibiotici, antinfiammatori o di sopprimerne l’attività con appositi sieri è la causa della crescente degenerazione della popolazione e di malattie iatrogeniche. Le malattie acute sono in grado di auto-limitarsi, commisuratamente allo sforzo necessario per liberare l’organismo dalle sostanze dannose. Il lavoro condotto dai batteri-spazzini durante il processo della malattia è al tempo stesso debilitante e fastidioso per l’ospite, ma è di vitale necessità per la preservazione della vita e della salute.
Quando il processo di detossificazione è stato completato, i sintomi della malattia scompaiono e l’organismo torna ad utilizzare le proprie energie per i compiti ordinari. La forza, allora, torna a fluire nelle estremità. Il corpo, benché indebolito dallo sforzo reso necessario per contrastare le sue condizioni di tossicità, riacquista le proprie energie e la vitalità funzionale e si riprende senza che sia necessario alcun trattamento. Quando la crisi risanante è stata completata, il recupero ha inizio.
L’illusione del contagio
La gente è stata educata ad essere terrorizzata dai batteri e dai virus e a credere implicitamente nell’idea del contagio: e cioè che specifiche entità patogene, aggressive e maligne, siano in grado di passare da un ospite all’altro. “Contagio”, nella definizione medica, è la trasmissione della malattia per contatto: una malattia infettiva può essere comunicata per contatto da una persona che ne è affetta o attraverso un oggetto che essa ha toccato. Il dizionario a questo proposito parla di “virus o altri agenti infettivi” o di “qualcosa che funga da tramite per la trasmissione della malattia con mezzi diretti o indiretti”.
Il “contagio”, tuttavia, è uno dei miti della medicina, poiché le scorie tossiche non possono essere trasmesse da un corpo all’altro attraverso il normale contatto. Le malattie contagiose sono un’invenzione, poiché nessuno può passare ad altri la sua malattia, non più di quanto possa trasmettere la propria salute. Qualcosa di simile al contagio sembra avvenire quando una persona in condizioni gravemente tossemiche viene messa a contatto con un’altra che si trovi in una situazione similare, attivando in questo modo una crisi risanante.
Ciò che accade in realtà
I batteri o i germi di questi individui vengono stimolati ad agire da quegli elementi devitalizzati su cui i batteri prosperano. Quando vengono trasferiti alle membrane mucose o ai tessuti di un’altra personaegualmente tossemica, è possibile che i batteri inizino immediatamente ad agire come fanno nell’organismo portatore, se vi è una quantità adeguata di prodotti della decomposizione su cui le colonie batteriche possano impiantarsi e prosperare.
Ma l’esistenza di un ambiente inquinato è prerequisito affinché tale azione batterica possa verificarsi.
Un individuo in salute, con un flusso sanguigno incontaminato e relativamente puro, non avrà quindi alcun motivo di temere le “malattie contagiose”.
Di norma, non è possibile trasmettere ad altri il proprio carico di tossicità, a meno che esso non venga estratto dal nostro corpo (come accade nelle donazioni di sangue) e poi iniettato ad un’altra persona (ad esempio con una trasfusione). In questo caso può verificarsi un contagio medicamente indotto o malattia iatrogenica, che non ha però nulla a che fare con quelli che si verificano nell’ambito dei naturali processi biologici della vita. E’ questa la reale spiegazione di ciò che chiamiamo “contagio”. Il germe attiva, affretta o sollecita il processo di malattia in coloro che sono già tossemici. Ma per coloro che non lo sono, il contagio non funziona e non può verificarsi finché il corpo si mantiene puro, poiché è la contaminazione del sistema che prepara l’organismo per le “epidemie”, a causa della nostra incapacità di mantenere fluidi e tessuti corporei puliti e non inquinati.
Le vere cause e i veri fattori del “contagio”
In realtà il cosiddetto “contagio” non esiste, poiché gli unici agenti in grado di produrre malattie sono le abitudini nocive come l’abuso di alcool, caffè, sigarette, farmaci, cibi-spazzatura, cibi raffinati, scarsità di riposo, mancanza di esercizio e di luce solare, ecc.
Sono le abitudini di vita sbagliate che generano le malattie che vediamo diffuse tra la popolazione. Non c’è nessun “insetto che gira”: è ciò che facciamo al nostro corpo che distrugge le sue necessità sistemiche.
La “predisposizione” rivisitata
Il concetto di “contagio” è strettamente correlato a quello egualmente erroneo di “predisposizione”: si crede infatti che un’”epidemia” risulti “contagiosa” solo se l’individuo vi è “predisposto”. Questa affermazione medica è in realtà un’ammissione che non sono i germi a provocare le malattie. Se così fosse, chiunque venisse esposto ad essi si ammalerebbe della stessa malattia.
In realtà una persona “predisposta” è una persona che possiede un alto livello di tossicità dell’organismo, insieme alla vitalità sufficiente a condurre il processo di malattia/purificazione. Tali individui possono ammalarsi in qualsiasi momento, che vengano o no esposti al “contagio”.
Se individui sani riescono a conservare la loro salute anche nel bel mezzo di “malattie epidemiche”, risulta evidente che la teoria del contagio è sbagliata. La parte dell’organismo più sovraccarica di tossine è quella in cui si manifestano per primi i sintomi della malattia, ma l’effetto complessivo è sistemico, poiché tutti gli organi e le ghiandole del sistema subiscono danni a differenti livelli.
Quali sono le vere “epidemie”?
Inoltre, le malattie più comunemente diffuse non sono neppure contagiose. Oltre il 90% degli americani soffre di placche arteriose, ma questa non è considerata una malattia contagiosa (mentre l’AIDS, che viene considerato epidemico, interessa solo 1/10.000 della popolazione!!!). L’obesità è forse considerata contagiosa? Eppure affligge una persona su tre. E la costipazione? Affligge il 90% della nostra popolazione.
E i problemi alla vista, che affliggono due persone su tre, sono forse considerati contagiosi? Lo stesso si può dire delle patologie dentarie, della pressione sanguigna anomala, delle emicranie, dei problemi alla schiena, ecc., tutte patologie estremamente diffuse. Più di metà degli americani soffre di problemi cardiovascolari, ma sono forse considerati contagiosi? La malattia più temuta in assoluto è il cancro. E’ forse contagiosa? L’artrite colpisce più persone che non l’herpes. E’ forse contagiosa? E che dire dell’asma o dell’acne?
Prendiamo come esempio i raffreddori. Come mai i bambini prendono fino a otto raffreddori all’anno, mentre i genitori molti di meno? Come mai le persone che si trovano isolate negli osservatori al Polo Nord o Sud “si prendono” lo stesso il raffreddore durante la loro permanenza? Come mai negli anni 1965-67 i laboratori del National Institute of Health di Bethesda, nel Maryland, condussero sperimentazioni sulle influenze che non mostrarono alcuna prova che esse fossero dovute a contagio?
Ad alcuni volontari vennero iniettati ogni giorno i presunti “virus” dell’influenza, prelevati a coloro che ne soffrivano, ma nessuno di essi si ammalò. Ci furono più casi di influenza nel gruppo di controllo. Contemporaneamente, subito dopo la tradizionale Festa del Ringraziamento, il numero di ammalati in entrambi i gruppi ebbe un picco improvviso, come è lecito aspettarsi quando vengono consumati cibi e bevande eccessive durante una festività.
Anche le malattie veneree sono considerate contagiose. Ma in realtà i cosiddetti fattori di contagio (batteri) sono presenti in quanto effetto della malattia, senza esserne né la causa né il presupposto (il 20% di coloro che soffrono di malattie veneree non rivelano presenza né del gonococco né degli spirocheti che dovrebbero provocarla).
La Marina degli Stati Uniti condusse esperimenti in cui si evidenziava che le cosiddette “persone infette” non potevano infettare chi era definito “in salute”. In Giappone prostitute “infettate” hanno avuto relazioni sessuali con molti militari senza che nessuno di essi contraesse la malattia. Allo stesso modo molti individui presentano “infezioni” nella zona genitale senza mai aver avuto contatti con nessuno (ad esempio nei casi che riguardano i bambini). Il concetto di “contagio” è medicamente indimostrato, nonostante le apparenze del contrario.
Conclusione
Le cosiddette “malattie contagiose” come l’AIDS, le malattie veneree, il piede dell’atleta, non sono più contagiose di qualsiasi altra malattia. Ma ad alcuni interessi commerciali è utile che la gente creda che lo siano.
Fondamentalmente, l’accettazione della teoria del contagio presuppone l’accettazione della teoria dei germi come causa delle malattie: e cioè che specifici batteri o “virus” possano produrre i sintomi di malattie specifiche. Questa teoria è stata più volte dimostrata erronea in campo scientifico, e perfino Pasteur ammise la sua insostenibilità.
Nonostante ciò, la teoria dei germi e la teoria del contagio continuano ad essere propagandate dal moderno sistema medico, il cui prestigio, i cui profitti e il cui potere dipendono largamente dalla fiducia in questa assurda teoria.
In sostanza, la popolazione crede a ciò che l’establishment medico vuole che creda. La teoria del contagio serve a tenere alta la domanda di farmaci e di cure mediche e ospedaliere.
Se conducete una vita sana, probabilmente non vi ammalerete mai. Le malattie sono provocate solo da abitudini di vita improprie. Non dimenticate che solo le industrie mediche, ospedaliere e farmacologiche sostengono che la salute si possa recuperare somministrando farmaci velenosi. Questo è probabilmente uno dei più spaventosi semi delle malattie “contagiose”. In conclusione, se i germi hanno un qualche ruolo nel provocare malattie, esso non è un ruolo primario, ma solo secondario, in subordine a quei fattori che abbassano la nostra resistenza o mettono a rischio la nostra salute. Una vita sana è, in ogni caso, la migliore assicurazione contro qualsiasi malattia.
ALMENO 9 RAGIONI PER NON VACCINARSI
a cura di Cristina Bassi, dal sito del dr Mercola
data pubblicazione: 2009-10-07
Per chi sapesse l’inglese, al link http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2009/10/06/Why-You-Should-NOT-Vaccinate-Your-Children-Against-the-Flu-This-Season.aspx trova l’articolo in originale con video del dr Kent Holtorf, esperto tra l’altro di malattie infettive, relativo alla sua intervista in Fox News. Nel video, egli afferma che nè lui nè i suoi figli faranno la vaccinazione anti influenza suina perché i rischi per la salute sono altissimi.
Nel seguito, invece, la mia traduzione dell’articolo, che avrà alcune specifiche prettamente americane, ma … sappiamo che non siamo un’isola abbandonata al di là dell’oceano… Inoltre il sistema delle gradi multinazionali del farmaco, le Big Pharma, le vere interessate alla “nostra salute”, non è certo un fenomeno circoscritto agli USA, anzi!
1.
L’influenza suina è semplicemente una influenza, non mortale in modo insolito.
2.
E’ la prima volta che sia dei vaccini stagionali che dei vaccini pandemici saranno gestiti dai governi. Il vaccino stagionale e quello “suino” richiederanno due iniezioni. Questo perchè le iniezioni uniche non producono sufficienti anticorpi. Questa è un’ammissione che i precedenti vaccini antiinfluenzali erano effettivamente inutili. Potete fidarvi di loro questa volta?
3.
Ai vaccini vegono aggiunti gli adiuvanti per incrementare la produzione di anticorpi , però questi possono scatenare delle reazioni autoimmuni. Alcuni adiuvanti sono: mercurio (thimerosal), alluminio e squalene. Perché dovreste firmare un modulo di consenso per i vostri figli perchè ricevano una iniezione con il mercurio, che è ancor più tossico per il cervello che il piombo?
4.
Questo è il primo anno in cui vengono usati dei vaccini “finti” per avere l’approvazione della FDA (Food Administration Drugs, Ente USA per l’autorizzazione di farmaci ndt). I vaccini testati non saranno quelli che riceveranno i vostri figli.
5.
Oggidì ipervaccinarsi è una pratica comune in USA. I bambini americani entro i due anni sono soggetti a 29 vaccini. Nel frattempo i veterinari hanno fatto dietro front sulla ripetizione della vaccinazione nei cani perché hanno osservato effetti collaterali.
6.
La medicina moderna non ha una spiegazione per l’autismo, nonostante sia in continua ascesa. Tuttavia l’autismo non si rileva tra gli Amish (una confessione di stampo cristiano protestante Anabattista, nata in Svizzera nel '500 e stabilitasi negli Stati Uniti d'America dal 1700, ndt) i cui figli non vengono vaccinati.
7.
I ricercatori stanno ammonendo sul fatto che un uso eccessivo del vaccino influenzale e medicine antiinfluenzali come il Tamiflu possano indirizzare pressione genetica sui virus influenzali e quindi sarebbe molto più probabile che mutino in un ceppo più mortale.
8.
La più parte dei ceppi di virus di influenza stagionale A (H1N1) che sono stati testati in Usa e in altri Paesi, sono ora resistenti al Tamiflu , che quindi è diventato una medicina quasi insignificante contro l’influenza stagionale
9.
I funzionari della salute pubblica sono irresponsabili, nell’omettere le vie possibili per rafforzare il sistema immunitario contro l’influenza. Non vengono offerte opzioni al di là dei vaccine, che causano problemi e delle medicine antiinfluenzali, nonostante ci sia una forte evidenza che le vitamine C e D attivino il sistema immunitario e l’oligoelemento selenio previene la forma peggiore della malattia.
A queste info si aggiungono interessanti note del dr Mercola (6.10.2009):
“Secondo il recente articolo sul New York Times, più di 3 milioni di dosi di vaccino anti infuenza suina saranno disponibili negli USA questa settimana. Ma sono appena tornado dalla 4a Conferenza Internazionale sui Vaccini tenutasi a Washington D.C. lo scorso week end e ho incontrato molte persone che mi hanno detto che nel loro stato stavano già somministrando iI vaccino.
Nella conferenza ho anche appreso dal Dr. Vickie Diebold che è il rappresentante dei consumatori sul tema vaccino federale, che la CDC ha messo in bilancio oltre 12 milioni di dollari per “sparare a raffica” sui bambini in questo autunno, in TV attraverso dei personaggi culto nei loro programmi per fare propaganda e farli spaventare della influenza suina e assicurasi cosi che si prendano il vaccino.
12 milioni di dollari confiscati ai cittadini americani che pagano le tasse per fare il lavaggio del cervello alla gente e manipolare la verità. Quale maggiore perversione delle libertà per le quali molti dei fondatori degli Usa pagarono con la propria vita…
Per fortuna persino medici di medicina convenzionale stanno facendosi sentire e prendere posizione contro le raccomandazioni correnti.
Confusione e conclusioni irrazionali regnano…
Prima di tutto quasi tutti i vaccini antiinfluenza suina che verranno resi disponibili in Ottobre , saranno uno spray nasale che contiene il “virus vivo” e che non è raccomandabile per donne incinta, persone otre i 50 anni o coloro che hanno l’asma, malattie cardiache o altri problemi come affermato dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC: Centri americani per la Malattia, il Controllo e la Prevenzione, ndt) ).
Lo spray nasale crea ancor più grandi reazioni immunitarie e poichè contiene “virus vivo” essi possono moltiplicarsi troppo velocemente se il vostro sistema immunitario è già compromesso.
Il vaccino iniettabile probabile conterrà solo componenti di virus morti o frammentati, ma per renderlo più “efficace”, esso contiene anche degli adiuvanti, ovvero ingredienti designati a provocare una reazione immune più grande, abbassando la vostra funzione immunitaria (ma che razza di Frankestein siedono nelle roccaforti del progresso scientifico???, ndt)
A volte questi adiuvanti come lo squalene hanno già dimostrato di portare con sè dei rischi considerevoli per la salute. Il Thimerosal, un conservante, viene aggiunto ai vaccini non attenuati.
Mentre son felice che la CDC metta in guardia sul vaccino FluMist, che ne è del fatto che nessuno dei vaccini che sono in arrivo è stato sottoposto ad una forma di test sicuro? Alcuni media affermano che I vaccine sono stati approvati seguendo un iter-controllo di 5 giorni si sicurezza. Che razza di dati sulla sicurezza si possono mai raccogliere in 5 giorni?
E che ne è anche della possibilità che le persone che hanno ricevuto il vaccino influenzale stagionale possano essere doppiamente soggetti a contrarre l’influenza suina?( twice as susceptible to contracting the swine flu)
E… non certamente ultimo, mentre il numero di casi di influenza suina sta aumentando, la gravità della influenza sta diminuendo, con molti medici e operatori della salute che affermano che si sta dimostrando essere una versione MOLTO PIU’ LIEVE della influenza stagionale della media. Qual è dunque la logica di questa campagna di vaccino stagionale?
La scienza che si basa “sui fatti” …
Ovvero quella scienza che mostra sempre di più che quando si tratta di prevenire della malattie infettive, gli anticorpi da soli non possono equagliare l’immunità e non lo fanno.
Per esempio anni di ricerca scientifica (years of scientific research) raccolti dal ricercatore, Judy Wilyman, hanno dimostrato quando inefficiente sia in verità la vaccinazione contro la pertosse e perché è folle affermare che la vaccinazione contro la pertosse porterà a un declino di questa malattia.
Un altro esempio è la tesi di laurea (PhD thesis) di una ricercatrice dalla Tasmania, Arlette Mercae. La sua tesi è una profonda osservazione sul modo in cui le “presupposizioni” sulla immunità indotta dai vaccini abbiano portato ad una politica di vaccinazioni che non si basa sulla scienza, che ignora la ricerca che non sia d’accordo con la premessa accettata che i vaccini inducano immunità e che continuando a spingere sempre di più con i vaccini si faccia un danno immenso alla razza umana.
In un mondo dove detta legge la “scienza che si basa sulle evidenze”, l’industria dei vaccini è riuscita a trasformare l’evidenza scientifica a suo favore e ad indottrinare tutto il sistema sanitario e il pubblico generale facendogli credere in una bugia, basata su assunzioni piene di incrinature.
E’ tempo di svegliarsi dal sonno profondo collettivo indotto dalla pubblicità ed iniziare a rivedere con occhio più critico il folklore delle raccomandazioni sul vaccino.
E dobbiamo farlo in fretta perchè sebbene al momento il vaccino sia una “opzione, ci sono indicazioni preoccupanti che stia bollendo in pentola un mandato obbligatorio.
Come riportato dalla newsletter Living Wisdom, alcuni degli eventi recenti che indicano la possibilità di vaccinazioni obbligatorie sono:
1.
Lo stato del Massachusetts ha passato una legge per cui un cittadino che rifiuta la vaccinazione deve pagare una multa di $1,000 al giorno, oppure passare 30 giorni in galera. Questo se si rifiuta di fare la vaccinazione suina nel momento in cui tale vaccinazione venga dichiarata emergenza pubblica. (Tuttavia la legge è cambiata nel momento in cui hanno consentito una eccezione filosofica: ciò che essi devono fare è dire “che non la vogliono”)
2.
La Francia potrebbe introdurre la vaccinazione obbligatoria contro l’influenza suina, dopo il 28 di settembre. Centri di sicurezza per le vaccinazioni sono stati allestiti in ogni regione senza eccezione.
3.
La Grecia ha annunciato che sta considerano la possibilità di rendere obbligatoria la vaccinazione contro l’influenza suina
Le stranezze della Baxter
Interessante che, nonostante il fatto che le autorità sanitarie del mondo fossero “shockate” dalla emergenza di questo ceppo influenzale ibrido “mai visto prima”, la Baxter avesse brevettato un vaccino influenzale coprendo cosi questo ceppo infame nell’agosto 2008..
Il brevetto BAXTER: # US20090060950A1 include più di un antigeno “come l’influenza A e quella B e in particolare ha selezionato da uno o più dei sottotipi umani H1N1, H2N2, H3N2, H5N1, H7N7, H1N2, H9N2, H7N2, H7N3, H10N7, dei sottotipi della suina H1N1, H1N2, H3N1 e H3N2 , della influenza canina ed equina H7N7, H3N8 o dei sottotipi della aviaria H5N1, H7N2, H1N7, H7N3, H13N6, H5N9, H11N6, H3N8, H9N2, H5N2, H4N8, H10N7, H2N2, H8N4, H14N5, H6N5, H12N5”
(“la fattoria degli animali.. Orwell… un grande veggente??, ndt)
Come ricorderete il primo caso di suina emerse dal Messico solo a metà marzo 2009 e il miscuglio di virus umani-aviari-suini fu considerato piuttosto anomalo e non di probabile accadimento secondo la mutazione naturale…
Tre mesi dopo, la giornalista investigativa austriaca Jane Burgermeister raccolse documenti che comprovano accuse criminali contro la Baxter AG e la Avir Green Hills Biotechnology of Austria per aver prodotto e immesso sul mercato un virus aviario “vivo” , affermando che fosse un atto deliberato per causare e trarre profitti da una pandemia.
Raccolse anche analoghe accuse di reato con la FBI contro la World Health Organization (WHO), le Nazioni Unite e molti funzionari governativi di massimo livello, imputando loro bioterrorismo e tentativo di commettere genocidio. Qui il suo personal blog.
Fonte: http://articles.mercola.com
Traduzione e sintesi Cristina Bassi, www.thelivingspirits.net
Altre fonti:
LewRockwell.com September 16, 2009
Living Wisdom E-Newsletter, September 2009
New York Times September 18, 2009
VACCINAZIONI: PERCHE' SONO UN PERICOLO
by dr Mercola, trad Cristina Bassi
data pubblicazione: 2009-08-23
Perchè sono pericolose le vaccinazioni?
Si presume che una vaccinazione ci aiuti a costruire immunità nel nostro sistema nei confronti di organismi potenzialmente dannosi che causano malessere e malattia. Tuttavia il nostro sistema immunitario è già programmato che lo faccia, in risposta ad organismi che invadono naturalmente il nostro corpo.
La maggior parte degli organismi che generano malattia, entra nel corpo attraverso le mucose del naso, della bocca, del sistema polmonare o del tratto digestivo, non attraverso una iniezione.
Queste membrane mucose hanno un loro sistema immunitario, chiamato IgA 1) e che è un sistema diverso da quello attivato quando il vaccino viene iniettato nel corpo. Questo sistema IgA è la prima linea di difesa del corpo. Il suo lavoro è combattere gli organismi invadenti nei loro punti di ingresso, riducendo o addirittura eliminando il bisogno di attivare il sistema immunitario del corpo.
Quando si inietta un vaccino nel corpo e soprattutto quando questo lo si combina ad un immuno-adiuvante come lo squalene 2), il nostro sistema immunitario IgA viene bypassato e il nostro sistema immunitario va su di giri in risposta alla vaccinazione.
E’ contrario alla natura iniettare organismi nel corpo per provocare la immunità e la vaccinazione porta in sé un enorme potenziale per danneggiare seriamente la vostra salute.
E..come se i vaccini non fossero abbastanza pericolosi in se stessi…
… immaginateli potenziati con il turbo. Il maggiore ingrediente in un vaccine sono i virus morti o quelli vivi che sono stati attenuati (indeboliti e resi meno nocivi).
I vaccini contro la influenza contengono anche un numero di tossine chimiche, incluso:
il glicole etilenico (antigelo) , la formaldeide,il fenolo (acido carbolico) e persino antibiotici come Neomicina e streptomicina.
In aggiunta ai virus e ad altri additivi, molti vaccini contengono anche immunocoadiuvanti come l’alluminio e lo squalene.
Lo scopo di un immuno-adiuvante aggiunto al vaccino, è di aumentare (appunto l’effetto “turbo”…) la risposta immunitaria alla vaccinazione. Gli adiuvanti fanno si che il sistema immunitario iperreagisca alla introduzione dell’organismo contro il quale si è stati vaccinati..
Questi adiuvanti si suppone che facciano il lavoro più velocemente (ma certamente non in modo più innocuo), cosa che riduce la quantità per dose di vaccino, ma anche il numero di dosi somministrate ad ogni individuo.
Tanto meno sarà il vaccino richiesto per ogni individuo tanto più dosi individuali saranno disponibili per le champagne di vaccinazione di massa.
Nei vaccini contro la febbre suina ci saranno immuno-adiuvanti?
Il governo USA ha contratti con molte case farmaceutiche per sviluppare e produrre vaccini contro la febbre suina. Almeno due di queste aziende, la Novartis e la GlaxoSmithKline, stanno usando un adiuvante nei loro vaccini H1N1.
Lo squalene
Secondo Meryl Nass, M.D. (medical doctor), una autorità in merito al vaccino sull’antrace
“Una nuova caratteristica dei due vaccini H1N1 che la Novartis e la GlaxoSmithKline stanno sviluppando, è l’aggiunta di squalene, un adiuvante per attivare immunogenicità e ridurre drasticamente la quantità di antigeni virali necessari. Questo si traduce in una produzione troppo veloce delle quantità di vaccino desiderate.” 3)
L'adiuvante squalene di proprietà della Novartis per il loro vaccino H1N1 è l’ MF59. Quello della Glaxo’s è l’ ASO3. L’MF59 deve ancora essere approvato dalla FDA (Food and Drug Administration, ndt) perchè possa essere usato in vaccini usati in USA, nonostante ci sia una sua storia di uso in altri paesi.
Cosa fa lo squalene ai topi
Adiuvanti di vaccini su base oleosa, come lo squalene, a lungo raggio temporale, non hanno dimostrato di produrre risposte immunitarie concentrate e ininterrotte 4)
Una ricerca del 2000, pubblicata nell’American Journal of Pathology dimostrò che una singola iniezione dell'adiuvante squalene sui topi, ha attivato “una infiammazione cronica, mediata immunologicamente sull’articolazione,” altresi nota come artrite reumatoide. 5)
Cosa fa lo squalene agli esseri umani
Il nostro sistema immunitario riconosce lo squalene come una molecola di olio innata nel corpo. Si trova in tutto il sistema nervoso e nel cervello. Infatti, si può consumare squalene in olio di oliva e il sistema immunitario non solo lo riconosce, ma anche si avvale delle sue proprietà antiossidanti.
La differenza tra “squalene buono” e “squalene cattivo” è la via attraverso la quale entra nel corpo. L’iniezione è una via di ingresso anormale che incita il sistema immunitario ad attaccare tutto lo squalene nel corpo, non solo quello contenuto nell'adiuvante.
Il sistema immunitario quindi tenterà di distruggere la molecola ovunque la trovi, inclusi I luoghi dove è naturalmente e dove è vitale per la salute del sistema nervoso 6)
I veterani della Guerra del Golfo che hanno contratto la sindrome che porta questo nome (Gulf War Syndrome:GWS) ricevettero vaccini all’antrace che contenevano squalene 7)
L’MF59 (l'adiuvante allo squalene della Novartis) fu un ingrediente NON approvato nei vaccini sperimentali all’antrace ( experimental anthrax vaccines) e da allora è stato collegato alle malattie devastanti e autoimmuni di cui soffrono moltissimi veterani del Golfo. .8)
Il ministero della Difesa (USA ndt) fece di tutto per negare che lo squalene fosse veramente un inquinante nel vaccino all’antrace somministrato al personale militare nella guerra nel Golfo Persico – schierato o meno – cosi come ai partecipanti del programma di vaccinazione più recente per la immunizzazione all’antrace (AVIP).
Tuttavia, la FDA (Food and Drug Administration, ndt) scoprì la presenza di squalene in certi lotti di prodotto AVIP (= programma di vaccinazione per la immunizzazione all’antrace). .
Una ricerca condotta al Tulane Medical School e pubblicata nel numero di febbraio 2000 della Experimental Molecular Pathology, include queste statistiche sbalorditive::
“ …la maggioranza sostanziale (95%) dei pazienti che svilupparono la Sindrome della Guerra del Golfo (Gulf War Syndome) aveva anticorpi verso lo squalene. Tutti (100%) i pazienti GWS immunizzati per il servizio Tempesta del Desert/Scudo del Deserto che non furono impiegati, ebbero gli stessi segni e sintomi di quelli che lo furono, ovvero anticorpi allo squalene.
Per contro, nessuno (0%) dei veterani impiegati nel Golfo Persico senza segni e sintomi della GWS avevano anticorpi allo squalene. Né i pazienti con malattie idiopatiche 9) e autoimmuni, né i controlli sulla salute mostravano un siero riconoscibile di anticorpi allo squalene. La maggioranza dei pazienti con i sintomi della GWS avevano invece detto siero.” 10)
Secondo il dr Viera Scheibner, Ph.D., in precedenza ricercatore scientifico eminente per il governo dell’Australia:
“…questo adiuvante [lo squalene] contribuì alle reazioni a cascata chiamate "Gulf War Syndrome," (sindrome della Guerra del Golfo) documentate nei soldati coinvolti nella Guerra del Golfo.
I sintomi da loro sviluppati includevano: artrite, fibromialgia, adenopatia, irritazioni cutanee fotosensitive, fatica cronica, emicranie croniche, perdita abnorme di peli, lesioni cutanee non guaribili, ulcere da afte, vertigini, debolezza, perdita di memoria, attacchi epilettici, cambi di umore, problemi neuropsichiatrici, effetti antitiroidei, anemia, alto tasso di sedimentazione degli eritrociti, lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, fenomeno di Raynaud, sindrome di Sjorgren, diarrea cronica etc.” 11)
I controlli post vaccino sono spesso inesistenti (rapporto USA ndt)
Non c’è scienza che possa supportare la sicurezza che iniezioni di vaccino possono avere a lungo termine sulla nostra salute e quella dei nostri figli. Studi sui controlli sono durati mediamente due settimane.
Malattie autoimmuni come quelle viste nella sindrome del Golfo (Gulf War Syndrome ) spesso necessitano di anni prima che vengano diagnosticate, causa la vaghezza dei sintomi iniziali. Lamentele circa emicranie, fatica e dolori cronici sono sintomi di molte altre malattie e disturbi.
Non trattenete il respiro aspettanto approviggionatori e promotori di vaccini per osservare con estrema attenzione le conseguenze a lungo termine sulla vostra salute, causate dalle campagne di vaccinazione.
COSA SI PUO’ FARE IN PREVENZIONE:
Prendersi cura della propria salute per eliminare il rischio di contrarre influenza. La chiave ovviamente è tenere il proprio sistema immunitario in buona salute. Ecco alcuni promemoria in tal senso, che il dr Mercola segnala:
- iminare zucchero (Eliminate sugar and processed foods). Il consumo di zucchero ha un effetto immediatamente debilitante sul sistema immunitario
- Prendere Omega 3 di buona qualità.
- Fare esercizio fisico
- Avere un livello ottimale di Vit D, la cui carenza causa anche i malesseri influenzali stagionali. Un buon livello di questa vitamina permetterà di combattere le infezioni.
- Dormire molto e con qualità
- Gestire lo stress in modo efficace, se c’è eccesso di stress il corpo non sarà in grado di fronteggiare le infezioni
- Lavarsi le mani, ma non con un sapone antibatterico:usare un sapone naturale senza sostanze chimiche.
Traduzione Cristina Bassi
Più informati e meno spaventati!
Per ora l'influenza maggiore è stata quella della paura, purtroppo programmata da chi ha interessi di parte (vendita di vaccini, ecc.). Questa malattia, infatti si trasmette tra volatili e può trasmettersi all'uomo solo attraverso contatti con animali malati o con i loro prodotti organici. Quei pochi che sono stati contagiati dal virus non lo hanno trasmesso ad altre persone.
L’influenza aviaria è davvero pericolosa per l’uomo?
Tratto da: http://it.health.yahoo.net/c_special.asp?id=13291&s=3&c=0
Al momento l’influenza aviaria è un’emergenza veterinaria e non un’emergenza pandemia.
L’H5N1 è un virus che colpisce i polli e le zone in cui si è inizialmente diffuso sono quelle del Sud-Est
asiatico, dove la popolosità degli allevamenti e la loro natura artigianale ha favorito la diffusione tra il pollame di un virus che è uno dei diversi sottotipi dell'influenza A.
Influenza aviaria: una epidemia di disinformazione
tratto da: www.altroconsumo.it/map/src/88061.htm
Si è parlato molto sui giornali dei possibili rischi connessi a una eventuale diffusione della cosiddetta “influenza aviaria”, una malattia che solitamente interessa gli uccelli, sia selvatici, sia di allevamento (tra cui i polli).
Si sono citate anche previsioni allarmistiche, secondo le quali è da ritenere addirittura sicuro che l’influenza aviaria si trasformerà in una devastante epidemia, che colpirà tutto il mondo occidentale, provocando milioni di casi di malati e migliaia di morti.
Di fronte a questo, da fonti anche autorevoli come il ministero della Salute è arrivata la raccomandazione, rivolta a tutta la popolazione, di sottoporsi come precauzione al normale vaccino antinfluenzale, quello che è fatto per proteggere dalla comune influenza stagionale. Riteniamo che questa precauzione non sia necessaria né utile contro l’influenza aviaria.
L’influenza aviaria attualmente si è trasmessa da uccello a uccello e – solo per quanto riguarda i lavoratori a stretto contatto con gli animali malati vivi – da uccello a uomo. Fino a oggi non sono stati documentati casi di trasmissione da uomo a uomo.
Perché l’influenza aviaria si possa trasformare in una epidemia di grandi dimensioni è necessario che il virus acquisisca la capacità di trasmettersi direttamente da uomo a uomo: questo può avvenire per esempio se si ricombina con il virus dell’influenza stagionale, dando vita a un nuovo virus.
Non è chiaro su quali base scientifiche si possa prevedere se ciò avverrà o meno e quali ne siano le probabilità, e perché dovrebbe succedere proprio ora. Ricordiamo per inciso che l’influenza aviaria è stata descritta in Italia già nel 1878.
Molte informazioni allarmistiche riportate sui giornali su una probabile epidemia di influenza aviaria sono emerse da un convegno sull’influenza tenuto a Malta a metà settembre. Abbiamo verificato che il convegno era sponsorizzato dalle aziende produttrici di vaccini antinfluenzali e di farmaci antivirali. Tra queste, la Roche, che ha pronto un farmaco antivirale, l’oseltamivir (nome commerciale Tamiflu, non ancora in commercio in Italia).
Altre volte abbiamo segnalato sulle nostre pagine come da convegni sponsorizzati da aziende farmaceutiche emergano notizie magari non false, ma comunque orientate: e lo scopo di fondo è sempre promuovere l’uso dei farmaci.
Oggi il vaccino contro l’influenza stagionale è consigliato solo ad alcune categorie a rischio: le persone sopra i 65 anni, bambini o adulti con problemi di salute, persone con le difese immunitarie compromesse e via dicendo. E’ consigliato anche a chi è a contatto per motivi professionali con categorie a rischio o con volatili.
Alle categorie a rischio è pagato dallo Stato, per gli altri è a carico del cittadino (costo da 11 a 15 euro circa). Ad oggi, non si vedono i motivi in base ai quali consigliare il vaccino antinfluenzale a tutta la popolazione. E, se davvero il vaccino fosse necessario, dovrebbe essere pagato a tutti dal Servizio sanitario nazionale.
Al momento ci si interroga su come deve essere il vaccino contro il nuovo virus, che si potrà iniziare a preparare solo se e quando il virus sarà in circolazione e sarà stato isolato. Solo a quel punto si avrà il vaccino e, come per tutti i farmaci, sarà possibile avviare una sperimentazione sull’uomo che stabilirà la sua sicurezza ed efficacia. Dopo di che si partirà con la produzione su vasta scala.
Questo processo richiede molti mesi e quindi ci sembra che questo vaccino sia un’arma ipotetica, quindi insoddisfacente per garantire di circoscrivere l’epidemia. Bisognerebbe invece agire con misure appropriate nelle zone di diffusione del virus, cioè il Sud-Est asiatico, per arginare l’influenza aviaria ai suoi inizi.
Abbiamo scritto una lettera al Ministero della Salute, chiedendo:
-
su quali basi scientifiche sia stata estesa la raccomandazione del vaccino antinfluenzale a tutta la popolazione;
-
su quali basi scientifiche siano state prenotate dosi di farmaci antivirali, di cui non si conosce l’efficacia nei confronti del nuovo virus;
-
quali sono gli accordi economici presi fra Ministero e aziende: chi paga in caso di rientrato allarme?
-
se alcuni farmaci sono ritenuti efficaci (per esempio il vaccino antinfluenzale per le persone non a rischio), perché il cittadino deve pagarseli di tasca sua?
I GOVERNI E LA NUOVA INFLUENZA
Di Luciano Gianazza.
Postato il Monday, 27 April @ 20:38:12 CEST.
Tratto da: MEDICINENON - Il Sistema di guarigione della dieta senza muco. (www.medicinenon.it/modules.php?name=News&new_topic=3/).
Il governo messicano mette in guardia la popolazione: non stringersi la mano quando ci si saluta, non baciarsi, non condividere il cibo, bicchieri o posate per timore di infezioni.
Il focolaio ha colpito i residenti della capitale messicana, una delle città più grandi del mondo che ospita circa 20 milioni di persone.
Nelle farmacie le maschere chirurgiche si sono esaurite in un giorno.
"Siamo spaventati perché dicono che non è esattamente l'influenza, è un altro tipo di virus e non siamo vaccinati", ha detto Rivera Angeles, 34 anni, un funzionario del governo federale che è andato a prendere suo figlio a una scuola pubblica che è stata chiusa.
Il CDC dichiara che si tratta di un virus influenzale di tipo A, che porta la denominazione H1N1. e che contiene il DNA di un virus di tipo aviario, suino e umano, compresi gli elementi dei suini europei ed asiatici. [nN23355101]
Ora se le cose stanno così veramente, quel virus non può che essere stato prodotto in laboratorio .
Ci sono alcuni sostenitori del complottismo che sostengono che sia in atto un tentativo di ridurre la popolazione planetaria.
Sebbene sappia che certi individui sono capaci di qualsiasi cosa inimmaginabile per il comune cittadino, personalmente credo che questa volta si tratti di un avvelenamento della popolazione suina tramite vaccinazione
Negli allevamenti intensivi di suini, le infezioni sono all'ordine del giorno e si cerca di combatterle a colpi di vaccini Tali vaccini vengono prodotti pasticciando con il DNA dei virus, e come hanno immesso virus ricavati dalle scimmie nei vaccini destinati all'uomo, anche l'inverso viene fatto, mischiando più virus, tentando di risolvere le pestilenze che regnano negli allevamenti intensivi, e non solo di suini.
Ogni giorno il vaccinatore, negli enormi, estesi, allevamenti intensivi, fa il suo giro per vaccinare i maiali. Ha un serbatoio da 5 litri pieno di vaccini e con la pistola dosatrice automatica inizia a punturare i maiali, uno ad uno. L'ago non viene cambiato se non quando si spezza nel fianco di un maiale che è scattato improvvisamente. Non esiste il monouso nella vaccinazione degli animali e le infezioni vengono passate da animale ad animale. Immagina i miliardi di miliardi di virus contenuti in 5 litri di vaccino!
Questi virus, a causa delle caratteristiche di virus che colpiscono l'uomo, possono quindi attecchire anche in un organismo umano intossicato, come risulta essere per la cosiddetta "persona normalmente sana" considerata in buona salute dalla scienza medica.
Le autorità sono preoccupate. I consigli dati sono quelli di non mettervi a giocare con i maiali in un porcile, di non toccare persone che hanno governato maiali, e di isolare il proprio corpo dal contatto con gli sconosciuti. Ma di non smettere assolutamente di mangiare carne di maiale e derivati. Questo potrebbe causare grosse perdite alle aziende di settore, ed è quest'ultima la preoccupazione che tormenta i governi, le multinazionali del settore, i media per i loro inserzionisti.
Nelle interviste agli esperti viene detto di prepararsi alla vaccinazione per accontentare i clienti del settore farmaceutico. Verrà consigliato ai governi di fare scorte di vaccini, che pagheranno i contribuenti. Viene anche costantemente detto che mangiare la carne di maiale non apporta alcun pericolo per accontentare i clienti del settore alimentare. Sarà vero? Ci hanno sempre detto tutta la verità le autorità scientifiche, accademiche e politiche? Quante volte dei farmaci sono stati dichiarati assolutamente sicuri e poi ritirati dal mercato perchè le morti da essi causate sono diventate di pubblico dominio?
Il "Sistema di Guarigione della Dieta senza Muco " fornisce i fondamenti per riportare l'organismo in uno stato perfettamente disintossicato dove i virus non trovano "cibo" per il loro sostentamento.
I vaccini non prevengono assolutamente nulla. Fanno ulteriori danni, giù fino al DNA.
Copyright © by - Luciano Gianazza - - Tutti i diritti riservati.
Puoi pubblicare questo articolo su altri siti a condizione che indichi la fonte con link attivo.
Se sei d'accordo con quanto scritto, amplia gli argomenti di questo articolo nel Forum. Scegli la sezione più appropriata. Se non sei d'accordo, astieniti
Ma chi ti vuole?< Prec. | Succ. >La Cuscuta |
---|