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Prima lezione Fisiognomica |
Alcuni autori della fisiognomica |
Fisiognomica elemento Aria |
Fisiognomica elemento Fuoco |
Fisiognomica elemento Terra |
Fisiognomica elemento Acqua |
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I filosofi greci erano incuriositi dalle varietà dei volti umani e dei relativi caratteri.
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REGISTRAZIONE DELLA PRIMA LEZIONEÂ Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â
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La fisiognomica secondo le culture antiche.
I filosofi greci erano incuriositi dalle varietà dei volti umani e dei relativi caratteri. Il viso era considerato come specchio dell’anima. E spesso si confrontavano i caratteri umani alle specie animali: c’erano l’uomo leonino, quello volpino, quello rapace.
Chi ha il naso di coniglio vorrà dire che è codardo; chi ce l’ha d’aquila sarà d’animo grande; chi camuso è lussurioso come i cervi; chi ha il labbro superiore che sporge su quello inferiore è stupido come gli asini; chi ha le gengive sporgenti è litigioso come i cani…e così via.
Troviamo questi parallelismi esposti nello straordinario testo intitolato Fisiognomica, opera dagli antichi attribuita ad Aristotele in persona, e dai moderni invece ritenuta di mano di qualche suo allievo. Fronti alte e basse, costituzioni fisiche grossolane o esili, occhi piccoli o spalancati, labbra sottili o tumide, corpi gentili e ben proporzionati oppure tozzi e sgraziati: tutto partecipa di un vero e proprio sistema in cui, alla maniera greca, ciò che è bello è anche buono e ciò che è brutto è anche cattivo. E non si tratta di pregiudizi o di insensati paragoni.
Al contrario, percepiamo dei pareri espressi solo dopo l’osservazione e l’analisi comparativa delle diverse forme umane. Dietro c’era un’intera visione del mondo. Lo pseudo-Aristotele costruisce una vera scienza della fisionomia umana. Dell’aspetto, i Greci fecero una techne, un sapere: e il fisiognomo è colui che dallo sguardo comprende il pensiero; dalla conformazione fisica, dagli occhi, dalla fronte, dal naso trae gli elementi per capire la sostanza morale di chi gli sta di fronte.
Il Greco fa della tipologia fisica un’estetica e dell’estetica un’ideologia. E l’ideologia è la seguente: i caratteri umani sono differenziati nel corpo e nell’anima, da individuo a individuo ma, ancor più, da gruppo a gruppo, dato che si hanno i tipi dominanti che decidono il tipo fisico di un popolo e, con esso, il tipo psichico, culturale, morale. Come si vede, nulla a che fare con l’egualitarismo universale o con la globalizzazione multietnica…
La fisiognomica è qualcosa più di una scienza: è il dominio della realtà , che si esprime con tratti visibili. È la mistica dell’apparenza. La possibilità di conoscere l’anima attraverso i segni esteriori del volto e del corpo. Che non sono forma, ma sostanza.
Non sono intercambiabili, ma fissi. Ad ogni tipo umano corrispondono dei tratti esteriori, fisiognomici appunto. E ad ogni sistema di cultura corrispondono tratti comuni, un tipo, un profilo, alla fine una razza particolare. Con un’apparenza fisica e una natura psichica. E precisamente solo quelle.
Dice la fisiognomica che la nostra faccia non appartiene soltanto a noi, ma al tipo umano a cui noi stessi apparteniamo. Tutti quelli come noi si somigliano e ognuno somiglia nel fisico a chi gli è simile nell’anima, nel carattere, nell’indole.
La natura ha creato tipi omogenei, e i tipi sono segnati dallo stigma: un marchio d’identità , anzi un marchio di qualità che si mostra all’occhio con sintomi inconfondibili. La scienza dei segni fissi è inalienabile come la natura dell’uomo. È dall’antichità che l’uomo ha imparato a verificare l’attinenza tra conformazione esteriore e qualità dell’anima, E che quindi studia le identità che accomunano e quelle che differenziano.
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