Lezione del 25marzo 2009
Da Pitagora a R. Fludd e fino ad H. Kaiser, gli studiosi hanno continuato ad approfondire la conoscenza delle “armoniche”. Attribuendo, con la matematica, un suono ad ogni forma esistente.
Ogni Presenza (energia sottile) e forma fisica (energia densa) emanano, anzi, più
esattamente, vivono di una nota (ri-sonanza interiore, o anima), che le distingue, ma che anche le attrae immancabilmente l’una all’altra.
Il postulato del suono armonico scaturisce un teorema che comprende 4 aspetti, che possono corrispondere anche ai quattro elementi (fuoco, aria, acqua, terra).
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1) l’energia genera moto; 2) il moto produce suono; 3) il suono determina la luce; 4) la luce da origine a colore e calore. Questo è il senso esoterico del quaternario dei 4 elementi che anima ogni forma materiale. Mi piace immaginare il suono come una goccia all’interno della quale rimangono imprigionate tutte le emozioni del musicista durante l’atto della creazione del suono stesso. Quando questa arriva a contatto con l’essere vivente non solo umano esplode liberando il suo tesoro. La parte del suono più importante non è quella legata al fenomeno fisico, ma la nostra reazione emotiva quando veniamo a contatto con esso. |
Suoni ed elementi del linguaggio umano nel loro riprodursi attraverso la voce, producono non soltanto un’armonizzazione nel processo del parlare, ma se debitamente utilizzati, sono anche portatori di cura e benessere anche in caso di malattie e disfunzioni di origine psicologica e fisica.
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Appena un suono viene pronunciato dalla nostra voce immediatamente prende la forma del nostro pensiero, sentimento e volontà. In che modo? Il contenuto di pensiero risuona allora come suono, quando si vuole qualcosa, esprimendo una certa volontà per l’intensità della quale inizierà ad assumere una forma. In quel momento un ascoltatore attento sente sempre una sfumatura di sentimento equivalente (“Il tono fa la musica”). Il parlare, è dunque fare coesistere in modo cosciente le tre forze dell’anima, pensare, sentire e volere. Troviamo una corrispondenza nella polarità tra articolazione e timbro di voce, che si legano alla parola attraverso il respiro. Nella misura in cui tutte le malattie rappresentano manifestazioni erronee, monocordi, ripetitive di alcuni processi vitali, che hanno alla base tendenze dissolventi o solidificanti, queste si manifestano anche nella proprietà con cui viene emessa la parola o il suono. I nostri propri sentimenti, le nostre passioni e rappresentazioni ecc., escono letteralmente da noi, come da ogni altro essere vivente prendendo forma, colore e suono; permettendo di stare loro di fronte come nel mondo fisico si sta di fronte ad oggetti ed esseri che ci sono del tutto estranei. |
A questo riguardo regna nel mondo del pensiero, dell’immaginazione un assenza di rumori illimitata per chi ha una visione solo ispirata al materialismo, in cambio, a colui che progredisce nell'osservazione spirituale, si offre qualcosa di affatto diverso che si può paragonare a ciò che nel mondo sensibile è suono e risonanza, musica e parola.
Proviamo a rappresentarci di poter percepire i pensieri e i sentimenti d'un uomo senza udire con l'orecchio fisico le sue parole; questa percezione sarebbe comparabile con quella comprensione immediata dell'immaginativo che si chiama «udire» in senso incorporeo. « Parlanti» sono le impressioni di luce e di colore; nell'illuminarsi e spegnersi, nelle trasmutazioni di colore delle immagini, si manifestano armonie e disarmonie che rivelano i sentimenti, le rappresentazioni e i pensieri di entità animiche e spirituali.
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E come nell'uomo fisico il semplice suono diventa parola quando gli si imprime il pensiero, così le armonie e disarmonie del mondo spirituale assurgono a manifestazioni che sono gli stessi pensieri essenziali viventi. L'esperienza di cui si parla si presenta così: si vedono spegnersi i toni chiari di colore, il rosso, il giallo e l'arancione, e si scorge come il mondo superiore, passando per il verde, si oscuri fino al turchino e al violetto; al tempo stesso si sperimenta in sé un accrescimento dell'interiore energia volitiva e dunque creativa. Si è in piena libertà rispetto al luogo e al tempo; ci si sente in movimento. Si sperimentano certe forme di linee, certe figure, non come se si vedessero davanti a sé disegnate nello spazio, ma come se col proprio “Io” si seguissero nel loro continuo movimento, in ogni slancio di linea, in ogni configurazione |
Anzi, si sente l'Io come quello che fa il disegno e, al tempo stesso, come il materiale con cui esso viene fatto.