Indice |
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Quinta lezione |
La sindrome da colon irritabile |
Il muco intestinale |
Le piante disintossicanti |
Le virtù della Manna |
Tutte le pagine |
L’intestino metabolizza emozioni e invia messaggi al “cervello principale”. Stress e ansia ne alterano il funzionamento, ma è vero anche il contrario: i disordini intestinali possono provocare variazioni dell’umore
INTESTINO ED EMOZIONI Il “secondo cervello”
Chissà quante volte ci è capitato: l’ansia per un compito in classe o un importante appuntamento di lavoro, lo stress, l’apprensione per qualcuno che ci è caro, la rabbia per qualcosa che è andato storto ci hanno fatto correre al bagno, oppure hanno bloccato la nostra regolarità.
Questo processo si chiama somatizzazione: le forti emozioni “si scaricano” sugli organi che sono al di fuori del nostro controllo cosciente. Uno di questi è il delicatissimo intestino che, vittima delle sollecitazioni, dei pensieri, delle preoccupazioni o delle arrabbiature di tutti i giorni, si “iper-sensibilizza” e la sua muscolatura si contrae più intensamente del dovuto: di qui spasmi e scariche diarroiche, seguiti da periodi di stipsi e costipazione. Alcune persone lamentano anche difficoltà digestiva, pancia gonfia, meteorismo. E’ la sindrome del colon irritabile: l’intestino non è colpito da danni materiali, fisici, ma semplicemente non funziona a dovere. E a risentirne sono l’organismo in generale e la psiche.
Tutte le funzioni del corpo della mente e dello spirito si svolgono attorno al centro energetico dell'ombelico che fornisce l'energia: è la "batteria "o l' "accumulatore" che immagazzina e trasforma la nostra energia più potente; inoltre il centro dell'ombelico è il quartier generale del nostro corpo e del nostro spirito e regola tutte le funzioni metaboliche del corpo. Arriviamo ora al nocciolo della questione, ovvero alla stretta relazione che esiste fra cervello ed intestino tenue dove quest'ultimo digerisce le emozioni al pari del cibo.
Nella medicina cinese l'intestino tenue viene infatti chiamato il cervello addominale. Contrazioni differenti di questo intestino corrispondono ad emozioni non digerite che da energia negativa si
Meridiano dell'Intestino Tenue si occupa di: Assorbimento, Assimilazione, Intestino, Midollo, qualità del sangue. Emozioni: Shock, Dispiacere, Offesa |
traducono in vere e proprie tossine. Le Tossine che viaggiano nell'intestino sono ancora fuori del corpo, in quanto non penetrano le membrane del sistema digestivo.
Sono in procinto di essere eliminate. Ci sono tossine che non sono state digerite dai succhi gastrici in particelle piccole abbastanza da passare attraverso la membrana digestiva e penetrare nel sistema sanguigno. Quando l'intestino diviene troppo pieno di tossine la velocità della digestione si riduce e la funzione di assorbimento dell'intestino tenue viene pregiudicata. L'intestino diviene congestionato e non può esercitare le proprie funzioni fisiologiche ed anche se si mangia a sufficienza, si può essere mal nutriti.
La somatizzazione a livello addominale di tensioni ed emozioni soprattutto negative è cosa ormai assai nota. In merito che cosa può aiutarci la saggezza Tao? Somatizzare vuol dire scaricare un contenuto psichico , generalmente negativo sul corpo e seguendo quanto è stato detto sull'energia è facile intuire che se siamo anche di poco in una situazione di non equilibrio o di debolezza, il contenuto di energia negativa attraverso le emozioni ci danneggia con tensioni e dolori. Gli antichi taoisti capirono, attraverso le meditazioni, che le emozioni avevano sede negli organi e queste emozioni potevano essere positive e negative a seconda della frequenza vibratoria dell'organo in sintonia o meno con l'energia dell'Universo.
Tutte le emozioni negative vengono espresse nell'intestino tenue da contrazioni:La rabbia legata all'organo del fegato colpisce contraendo il lato destro dell'intestino, la tristezza legata ai polmoni colpisce le parti laterali inferiori dell'intestino tenue; la paura legata ai reni colpisce le zone inferiori e più profonde, la preoccupazione in relazione con la milza colpisce il lato sinistro, astio e rancore derivanti dal cuore contraggono la parte superiore dell' addome sotto al diaframma.
Tutte queste energie negative intossicano il nostro organismo. Con
una particolare tecnica chiamata i Suoni degli Organi si possono pulire
Meridiano dell'Intestino Crasso (colon) si occupa di: CoVitalità, lasciar andare, escrezioni, bocca, naso, colon, peristalsi intestinale. Emozioni: Apatia, Rimpianto, Disperazione |
e riequilibrare queste "scariche negative" ma il lavoro deve essere quotidiano. Con le meditazioni associate agli organi si può prendere contatto con lo shen (spirito dell'organo) e riequilibrare la situazione come volessimo riappropriarci della virtù positiva gioia amore e compassione nel cuore, fiducia lealtà e disponibilità per la milza, coraggio e rettitudine per i polmoni, serenità e tranquillità nei reni, gentilezza e progettualità nel fegato.
Purtroppo però spesso lo stile di vita, la mancanza di costanza nel prenderci cura di sé e le situazioni emotive troppo pressanti, nonché i contenuti psichici negativi che da tempo ci portiamo con noi segnano la nostra struttura caratteriale e ci fanno trovare in stati emotivi cronicizzati. Un'altra tecnica molto semplice consiste nel sorriso interiore: ci si siede qualche momento con la schiena eretta ma senza tensioni si accenna sul volto un sorriso e si immagina di portare questo sorriso dentro all'addome grazie al respiro.
Si rimane in ascolto per tutto il tempo che ci può far piacere e poi si termina picchiettando le varie parti del corpo dalle gambe all'addome alle braccia alla testa per ridiscendere fino ai piedi in modo da stimolare la circolazione di questa nuova energia positiva che saremo riusciti a produrre nel corpo.
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La sindrome da colon irritabile
CHE COS'É?
E’ un disturbo funzionale dell’ intestino molto diffuso, tanto che si stima che ne soffra circa il 20% della popolazione occidentale, con prevalente incidenza nel sesso femminile. Tale disturbo è caratterizzato da dolore addominale diffuso, alterazione dell’alvo, gonfiore e distensione addominale. Nel linguaggio comune viene chiamato “colite” impropriamente, in quanto il suffisso -ite si riferisce specificamente a fenomeni di tipo infiammatorio.
Le ipotesi più accreditate configurano:
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un disturbo della motilità intestinale, dovuto ad una contrazione della muscolatura liscia, causato soprattutto dallo stress, ma anche da variazioni ormonali legate al ciclo mestruale o da pasti abbondanti ricchi in grassi.
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un’ aumentata sensibilità dolorifica a livello del Sistema Nervoso Centrale, anch’essa influenzata dallo stress e dall’ansia.
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la presenza di un’ eccessiva fermentazione intestinale con conseguente produzione di gas, secondaria ad abitudini alimentari scorrette (dieta troppo ricca in grassi o povera in fibra) o a vere e proprie intolleranze alimentari ( per es. al lattosio).
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dolore o fastidio addominale diffuso, spesso crampiforme, che generalmente si attenua con la defecazione.
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alterazioni dell’alvo, quali diarrea e stipsi (spesso a periodi alterni), feci nastriformi o caprine.
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gonfiore addominale con meteorismo, flatulenza, borborigmi e difficoltà digestive.
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sforzo eccessivo per defecare o, al contrario, bisogno impellente di evacuare (soprattutto al mattino).
Chi soffre di colon irritabile va incontro a FASI ACUTE, caratterizzate dalla presenza dei sintomi descritti, alternate a FASI SILENTI, in cui la funzionalità intestinale è normale.
La fase acuta può essere favorita da situazioni stressanti come impegni scolastici, lavorativi, disagi personali, ansia e depressione.
La variabilità della sintomatologia, e soprattutto l’incertezza relativa alle cause di tale sindrome, rendono quanto mai difficile individuare una strategia terapeutica COMUNE a tutti i pazienti.
Di solito il trattamento del colon irritabile è SINTOMATICO, ovvero finalizzato ad alleviare i disturbi e a limitare le ricadute.
Si debbono prendere in considerazione 3 modalità terapeutiche:
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intervento psicologico/comportamentale. Si basa essenzialmente sull’ instaurazione di un rapporto di fiducia e collaborazione col medico curante, il quale potrà consigliare l’utilità di tecniche per alleviare la tensione e ridurre l’emotività (Fiori di Bach: con IRRITABILITÀ Verso chiunque stia intorno Impatiens ad es.) o consigliare il ricorso ad una blanda terapia ansiolitica o sedativa (Escoltzia, Passiflora, Luppolo, Lavanda, Arancio fiori).
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UN AIUTO DALLA NATURA
Recentemente sono stati riportati buoni risultati anche con preparati a base di menta piperita, che avrebbe proprietà in grado di alleviare gli spasmi e il gonfiore addominale. Altri elementi naturali utili sono il cumino, il finocchio e la camomilla.intervento farmacologico. Si basa principalmente sull’impiego di fitoterapici RILASSANTI della muscolatura liscia intestinale, allo scopo di alleviare lo spasmo e il dolore (Meliloto, Altea, Quercitina, Vaccinium Viti Idaea, Ficus Carica)
L’efficacia di tali rimedi tende però ad esaurirsi col tempo, per cui non vanno somministrati per lunghi periodi.
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intervento nutrizionale. E’ noto che alcuni alimenti scatenano o aggravano i sintomi addominali (per es. i legumi, la frutta secca, i cibi fermentati, i cibi piccanti, l’ alcool, bevande come caffè, the e cioccolata che stimolano la motilità intestinale) VEDI TABELLA
Il ruolo del latte e dei suoi derivati nell’estrinsecazione del colon irritabile è molto controverso. Il colon irritabile può essere associato a intolleranze alimentari, in particolare a quella del LATTE e del FRUMENTO. Questa intolleranza è provocata dalla carenza di un enzima, la lattasi, in grado di demolire il lattosio, uno zucchero presente nel latte. Il lattosio, non potendo essere digerito, viene fermentato dai batteri intestinali, producendo gas e provocando diarrea.
Il colon irritabile può associarsi anche ad altre intolleranze, che possono riguardare le uova, il frumento, le patate, il caffè, la cioccolata, le bevande alcooliche, il fruttosio, il saccarosio, ecc.
Per potere individuare gli alimenti “a rischio” o comunque sospetti è buona norma tenere un diario alimentare che registri gli alimenti consumati nell’ arco di almeno una settimana. Questo permetterà di evidenziare la correlazione tra la comparsa di un sintomo e l’assunzione di un determinato alimento, orientando così le scelte alimentari in maniera più mirata e personalizzata (eliminare gli alimenti individuati per qualche settimana: se c’è un miglioramento del sintomo, si può provare a reintrodurre gradualmente, e uno alla volta, gli alimenti esclusi L’esecuzione di test specifici per valutare le intolleranze alimentari (DRIA TEST) permetterà comunque una diagnosi più accurata ed una strategia dietetica più efficace.
La dieta non deve essere impoverita nel suo contenuto in fibra, in quanto la fibra aiuta a regolare la motilità intestinale e può esercitare una azione curativa sui sintomi del colon irritabile (soprattutto la stipsi, grazie all’ aumento della massa fecale e favorendo la progressione del contenuto fecale)
LA DOSE di fibra, sia essa di origine alimentare o sotto forma di integratore, dovrà essere aumentata gradualmente nel tempo fino a raggiungere il quantitativo ottimale di 30-35 gr al giorno.
Soprattutto chi non è abituato a nutrirsi con alimenti ricchi in fibra potrà inizialmente provare un aumento del senso di gonfiore addominale e di meteorismo, ma col passare del tempo questi sintomi si attenueranno e si apprezzerà un miglioramento complessivo dei sintomi durevole nel tempo
Per aiutare il proprio intestino ad abituarsi ad una dieta ricca in fibra, sarebbe utile inserire nella dieta degli alimenti PREBIOTICI, ovvero in grado di creare condizioni adatte alla crescita dei lattobacilli intestinali, che fermentando la fibra alimentare, le consentono di svolgere le sue funzioni.
Alcuni di questi alimenti sono i carciofi, l’aglio, la banana, il frumento e la cicoria.
CONSIGLI UTILI A TAVOLA......PER UNA PANCIA PIATTA!!
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masticare lentamente, ed evitare di parlare troppo durante i pasti per non ingerire aria (areofagia).
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evitare il consumo di bevande gassate e zuccherate
bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno, anche sotto forma di tisane o altri liquidi. -
preferire pasti piccoli, frequenti e leggeri .
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aumentare gradualmente il contenuto in fibra alimentare, compatibilmente alla suscettibilità individuale.
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identificare eventuali intolleranze alimentari, in special modo riferite al proprio gruppo sanguino.
ALIMENTI CONTROINDICATI IN CASO DI GONFIORE INTESTINALE
LEGUMI (fagioli, piselli, fave, lenticchie, ceci ) da consumare, passati, non più di 2 volte per settimana e da evitare in caso di gonfiore già presente.
VERDURE quali, cipolla, cavolo, funghi, cavolfiore, broccoli, cavoli di Bruxelles, verza, rapa al massimo 2 volte alla settimana e non in associazione ai legumi.
FRUTTA zuccherina (uva, fichi, banana, cachi) da evitare. Comunque non consumare più di 2 frutti al giorno, compatibilmente alla tolleranza individuale.
DOLCIFICANTI ARTIFICIALI: SORBITOLO e MANNITOLO, presenti anche in caramelle o chewing-gum senza zucchero, da limitare,come anche lo ZUCCHERO, a non più di 2 bustine (o caramelle) al giorno.
Evitare il consumo di alimenti ricchi in grassi (fritti, insaccati, formaggi, carni grasse, maionese, panna montata, creme varie).
Sostituire il PANE ricco di mollica o poco cotto con crackers, grissini, fette biscottate o pane tostato.
IL MUCO INTESTINALE
Tratto da: Mucusless diet healing system, by Prof. Arnold Ehret's.
Benedict Lust Publications, Paperback 1976, ISBN: 0879040041.
Se osserviamo il corpo umano noteremo che ospita un complicatissimo apparato idraulico, con una grande quantità di tubi e tubicini in cui circolano i liquidi del corpo: principalmente sangue e linfa. Vi sono alcuni alimenti che, durante la digestione, diventano una specie di colla, detta muco, capace di attaccarsi alle pareti intestinali ed altre condutture organiche, e ricoprirle con uno strato sempre più spesso.
Questo fenomeno può esistere anche quando si usufruisce di una evacuazione regolare perché dipende dal tipo di cibo ingerito. Alcuni alimenti, infatti, creano molto muco (farinacei, carne, vitello, pollo, molluschi, tuorlo d'uovo, lenticchie, arachidi) ed altri lo sciolgono (agrumi in genere, frutta e verdura fresca, uva passa, cetrioli).
Chi ama fare esperimenti in cucina, può verificare quanto i prodotti con la farina bianca siano "collosi", facendo cuocere per alcuni minuti una pastella di farina bianca stemperata con acqua. Otterrà un'ottima colla tuttora utilizzata per rilegare i libri antichi di un certo valore.
Il fatto che gli agrumi tendono a sciogliere il muco spiega perché alcune persone dopo aver mangiato fragole con limone hanno il visto costellato di brufoletti. Il muco sciolto ha intossicato il sangue, i reni non sono riusciti a purificarlo completamente e l'organismo ha "scaricato" le tossine in eccesso sulla pelle. Ricordiamo che la pelle, insieme ai reni e polmoni, ha anche il compito di eliminare i rifiuti organici.
Il muco intestinale, sostanzialmente, è il risultato di anni ed anni di accumulo di sostante organiche collose sulle pareti dell'intestino. Si pensi che, mediante autopsia, si è riscontrata in certe persone una presenza di muco ammontante fino a 7-8 kg, di cui la parte più vecchia risalente anche a 10 anni prima. Siccome si tratta di sostanza organiche costantemente alla temperatura di 37 gradi, è facile immaginare quanto il muco sia imputridito e come i nutrimenti portati dagli alimenti ne siano avvelenati essendo costretti ad attraversarlo prima di essere distribuiti a tutto l'organismo.
A ciò si devono aggiungere le sostanze tossiche prodotte dalla flora batterica alterata (ammoniaca, cadaverina, putrescina, fenolo, indolo, ecc.) che, avvelenando l'intero organismo ed alterando il pH (livello di acidità) cellulare, creano il terreno adatto per moltissime patologie ed un indebolimento del sistema immunitario.
Il comune raffreddore è un classico esempio di accumulo di muco nelle vie respiratorie in cui i batteri possano vivere e moltiplicarsi. Va sottolineato che ogni specie vivente necessita di un "terreno adatto" per poter vivere, ed il muco è quanto di meglio possiamo offrire per ospitare in noi i microrganismi apportatori di influenze, raffreddori, forme catarrali e similari.
SUGGERIMENTI per eliminare il muco intestinale
Troverete qui di seguito qualche suggerimento che può aiutare i nostri lettori a rimuovere l'eventuale muco accumulato negli anni e ritrovare una salute migliore.
- Iniziare la giornata con un bicchiere di acqua tiepida a cui sia stato aggiunto il succo di mezzo limone (si può dolcificare con poco fruttosio o zucchero di canna). Questa bevanda, presa il mattino a digiuno, rappresenta un ottimo sistema per liberarsi dal muco intestinale e fare provvista di vitamina C. Sarebbe un'abitudine da conservare per tutta la vita.
- Evitare i cibi che creano il muco (farina bianca e derivati, riso brillato, uova, formaggi, carne, pesce, salumi e insaccati).
- Utilizzare cibi che sciolgono il muco: agrumi, fichi freschi o secchi, uva passa, verdura e frutta cruda in genere.
- Usare frutta e verdura cruda possibilmente di stagione.
- Due cucchiaini di amaro svedese presi in acqua calda dopo il pranzo, rappresentano una cura assai valida per sciogliere il muco.
Attenzione: può accadere che durante la pulizia dell'intestino il muco sciolto intossichi il sangue e causi mal di testa frontale. Se ciò dovesse accadere provvedere con un lavaggio intestinale (enteroclisma) mediante un litro e mezzo di acqua tiepida con sciolto un cucchiaio di sale fine.
Tratto da: viveremeglio.org
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell'organismo. vedi: Stitichezza + Mangiare crudo = Crudismo
Ricordarsi che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell'organismo.
LE PIANTE DISINTOSSICANTI
Per rimetterci in sesto è necessario attuare una azione depurativa profonda rivolgendosi a piante officinali specifiche oltre naturalmente ad attuare un regime di vita equilibrato e ad una alimentazione basata su prodotti per lo più integrali e provenienti da coltivazioni biologiche.
Una azione depurativa deve prevedere:
– “lavaggio” dei liquidi circolanti nell’organismo onde eliminare le scorie accumulate nel corso delle stagioni dell’anno più stressanti -estate ed inverno- o durante malattie infettive che hanno lasciato in circolo residui di germi e loro tossine od a seguito di malattie metaboliche;
– “riattivazione” degli apparati renali, dermico e intestinale provocando aumento della diuresi e della sudorazione;
– “disintossicazione” del fegato e riordino delle sue funzioni.
Le piante medicinali più adatte allo scopo devono essere in grado di stimolare le seguenti azioni:
– azione lassativa (frangula, rabarbaro, senna, malva per regolarizzare le funzioni intestinali)
– azione emolliente (altea, lino, malva per attenuare irritazioni intestinali)
– diaforetica (borragine, sambuco, tiglio capaci di stimolare la traspirazione cutanea)
– azione diuretica (asparago, bardana, betulla, gramigna, ulmaria, ortica, borragine)
– azione depurativa (bardana, tarassaco, calendula, fumaria, dulcamara)
– azione colagoga (carciofo, frangula, tarassaco per agevolare il travaso della bile dalla cistifellea all’intestino)
– azione antispasmodica (tiglio, liquirizia, melissa, lavanda)
– azione carminativa (coriandolo, finocchio, anice, per riassorbire i gas intestinali sviluppati nella fermentazione gastriche a causa di una digestione
lenta)
– azione stomachica (genziana, angelica, menta, tarassaco, camomilla per facilitare la digestione nello stomaco)
– azione tonico-amara (arancio dolce, arancio amaro, cardo santo, entaurea minore, capaci di stimolare le secrezioni gastriche e la tonicità delle parete dei visceri, stimolando anche l’appetito).
LE PRODIGIOSE VIRTU' DELLA MANNA
PROPRIETÀ e INDICAZIONI:
- purgante leggero e gradevole
- utilizzato soprattutto in pediatria.
Si trova anche come sciroppo contro la stitichezza consderato come lassativo delicato per intestini infiammati o deboli, anche per bambini ed anziani.
- Di sapore gradevole .
Uso: da 1 a 3 cucchiaini, da solo o stemperato in una bevanda, una volta al giorno.
Sciroppo con fruttosio, manna ed estratti di sostanze vegetali. (100 e 200 ml)
- E' uno dei pochi lassativi benefici in natura
Al contrario della senna onnipresente in quasi tutti i lassativi vegetali in circolazione; la differenza fra i due lassativi è che la Manna agisce contro la stipsi perché attira acqua nell'intestino e quindi facilita lo svuotamento del colon; la senna o cassia agisce per irritazione. E qui c'è da dire che quasi tutti i lassativi vegetali in commercio contengono la senna o cassia; le persone affette da stipsi li comprano con fiducia ritenendo valido l'assioma "vegetale uguale naturale".
Le virtù della manna pura
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Digestivo, blando lassativo, rinfrescante e regolatore intestinale.
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Può essere assunta dai diabetici perchè, pur essendo dolcissima, non altera il livello glicemico del sangue.
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Nei casi di avvelenamento la Manna Pura produce un aumento della diuresi e favorisce così l’allontanamento delle sostanze tossiche dell’organismo attraverso i reni.
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Può essere usata come dolcificante nelle cure dimagranti Decongestiona il fegato e svuota la cistifellea dalla bile.
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Favorisce la stimolazione epatica In soluzioni ipertoniche viene utilizzata per aiutare a rimuovere edemi polmonari e cerebrali.
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Espettorante, fluidificante emolliente e sedativa della tosse.
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Decongestionante e calmante nelle bronchiti croniche, nelle faringiti, laringiti e tonsilliti.
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Rende liscia e morbida la pelle, spiana le rughe.
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In soluzioni ipertoniche per l'azione disidratante nella cura delle piaghe e delle ulcere.
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Favorisce la cicatrizzazione delle ferite ed una riduzione del gonfiore.
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Inoltre, molto più importante, può essere assunta da tutti perchè non ha controindicazioni.
Uso alimentare come Pane dolce:
farina 500 gr
manna 100 gr
acqua 1 bicchiere calda
olio di oliva 5 cucchiai
latte e lievito q.b.
sciogliere manna e lievito nell’acqua, ed aggiungere la farina, l’olio e il latte. Lasciare lievitare e formare dei panini. Cuocere in forno a 220°. L’impasto può essere arricchito con mandorle, noci e sesamo.
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