Immaginazione, alchimia e stregoneria
Di tutti i testi alchemici, uno è quasi esplicito, la Lettera sul fuoco filosofico attribuita all'umanista Pontano ma, secondo taluni, assai più tarda. Essa porge la chiave per tutti i testi alchemici:
Prima diventa il sovrano assoluto delle tue passioni, vizi e pensieri, poi potrai attivare il fuoco nel cuore o lo custodirai nel suo centro per mezzo dell'immaginazione; vedrai che all'inizÃo sentirai una specie di mite calore, che crescerà via via. Ciò dapprima ti parrà difficile, la sensazione tenderà ad eluderti, ma tu sforzati di Ãnsediarla nel cuore, cònvocala, ingrandiscila, ridúcila a volontà . Tenta e ritenta. Acquista questo potere e guadagnerai la conoscenza del sacro fuoco filosofico.
Gli alchimisti preservarono l'idea, non evidente nella metafisica occidentale ufficìale, che esista un'affinità tra il mondo delle forme, degli archetipi di tutte le specie e quello dell'immaginazione umana.
Si suppone che gli alchimisti operassero precisamente su questo livello e il Rosarium philosophorum (pubblicato a FrancoÂforte nel 1550) condensava l'insegnamento in poche parole:
«Sta' bene attento, vigila che la porta sia chiusa, affinché l'abitante interno non fugga... la tua immaginazione seguirà la natura. Perciò osserva secondo natura, i cui corpi si rigenerano nelle viscere della terra, immagina secondo l'immaginazione veridica e non fantastiÂcante» (secundum veram et non fantasticam imaginationem).
Paracelso, nel Paragrano, mostra come si fondano l'immaginaÂzione veridica e l'indagine della natura: chi conosce Marte, sa tutto delle qualità del ferro, chi conosce il sole sa tutto sul cuore, e l'alchimista afferra l'Ãntreccio degli elementi invisibili per mezzo di un'immaginazione purificata. Egli saprà , con l'esercizio, concenÂtrare le sue immagini, come l'acqua s'indurisce in ghiaccio.
Non devo volgere l'occhio a seguire la mano, egli dice, nella direzione in cui desidero guardare, perché ci bada la mia immaginazione, volgendo l'occhio ovunque occorra. Un'immaginazione scaturita dal puro e intenso desiderio del cuore agisce per istinto, senza sforzo cosciente... Una disgrazia porterà male, una benedizione bene, se provengono dal cuore.
Le anime sono magneti, attirano tutto ciò che risponde alla loro natura; è la parte maligna dell'anima che attira il male scatenato da una maledizione, dice il trattato De peste, e soggiunge: si trova riparo da tali pericoli nella fede, ci si rende invulnerabili credendo intensamente in Dio. Boehme echeggerà dicendo che il potere formativo della sapienza si presta sia al Regno di Dio sia alla «stregoneria per il regno del diavolo».
Â