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L'immaginazione - Il calore innato

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Alchimia | simboli | Spirito

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Indice
L'immaginazione
Il lato oscuro dell'immaginazione
L'addestramento dell'immaginazione
L'immaginazione e l'uso dei simboli
Immaginazione, alchimia e stregoneria
Uno scordato modo di usare l'immaginazione
L'immaginazione cristiana e la sua morte
Significato e significante: una frase di Socrate
La preghiera come purificazione.
Il calore innato
Tutte le pagine

Il calore innato

solisQuesto calore innato, non sorto da infiammazioni morbose, si ha in comune con le fiere e le pietre e i legni, ed è semplicemente il tramíte per cui l'intelletto divino infonde la vita in ogni e qualsiasi essere. In questo senso Dio «tiene insíeme» la pietra, il legno, l’animale, e perciò «parla» nella quiete completa che l'uomo sappia creare dentro di sé, senza parole, col tranquillo murmure della vita stessa. Il verso famoso di Virgílio (Eneide, vi, 747) íntraducibílmente lo chiama aetheríum sensum atque aurai simplicis ignem: la vibrazione sensibile dell'etere e il candido fuoco originario del soffio di vita.

Si può dire che l'interpretazione alchemica della vita corporale e spirituale è tutta in quell'esametro d'infinita bellezza. È come ne fosse un commento l'esposizione che, fra altri, fece della fisiologia sublime Robert Fludd: il pane celeste o luce cade dall'Alto nel talamo sinistro del cuore, per essere serbato nell'arca dell'aorta donde accorre a sostentare gli spiriti vitali, destinando i più sottili, alla mente e alla psiche, i meno sottili - quasi acque del firmamento umano - a reggere la volontà, e i più grevi - quasi acque inferiori della terra umana - alle funzioni corporali. Intanto, a conservare in vita la casa d'argílla in cui questa comunicazione di luce avviene, l'invisibile alchimista, celato in quella luce, in quel pane celeste, cuoce il cibo terreno a bagnomaría nello stomaco, separando lo spesso dal sottile, che poi nel fegato distilla mondando quel chilo bianco al modo che si depura un piombo lebbroso in un'officina, espellendo l'atrabile nella spugna della milza, stillando la bile rossa nella cistifellea, l'acqua nella vescica, finché a forza d'illimpídire ottiene il suo Sole, il suo oro: il sangue, e ulteriormente depurandolo lo spinge dal ventricolo destro del cuore al polmone sinistro, dove diventa pura dinamícità, fuoco del semplice spirito (forte quanto è ridotto a mera omeopatíca potenza).

Nel cuore questo spirito vigoroso e quella luce celeste si fondono in uno spirito di luce con una unione perfetta. Il lieve sussurro luminoso è aetherium sensum nel ventricolo sinistro, auraí simplicis ígnem nel destro.



Ultimo aggiornamento Venerdì 11 Febbraio 2011 12:40  

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